Il Ranch, ormai, è il luogo che lava via ogni ruggine. E’ così da sempre per Valentino Rossi e è stato così anche lo scorso anno, con l’invito a Jorge Lorenzo alla 100KM dei Campioni e il quasi invito a Max Biaggi. E, adesso, con la giornata sulla sabbia di Tavullia passata insieme a Casey Stoner. In tanti – ammettiamo: noi compresi – hanno pensato che magari un giorno il grande abbraccio mischiato a due traversi con le moto dal flat track sarebbe potuto avvenire anche tra il 46 e Marc Marquez. Ma è bastato farsi tornare agli occhi una intervista di qualche mese fa al giornale francese L’Equipe per rimettere i piedi sulla terra e rendersi conto che no, non succederà mai.
“Ho una opinione ferma su questo personaggio – ha detto Rossi proprio riferendosi al 93 – e non la cambierò mai”. Niente di nuovo, insomma, rispetto a quanto ripete ormai da quasi dieci anni, con Valentino Rossi che nella stessa intervista ha anche offerto il suo punto di vista sulla scelta fatta da Ducati. All'improvviso la Ducati ha deciso di mettere in rosso Marquez: è normale che poi i giovani piloti, fedeli al marchio da anni, si siano sentiti traditi e che ugualmente all’improvviso Martin , Bezzecchi e Bastianini siano andati da un’altra parte”.
Non significa, sia inteso, che Rossi mette in discussione il valore e il talento di Marc Marquez come pilota, visto che ha recentemente ribadito cosa pensa in proposito anche nel salotto di Andrea Migno, ma che la scelta fatta da Ducati è costata tanto in termini di perdite. “Pensavo – ha ammesso – che Ducati avrebbe scelto Jorge Martin”. Il rischio, poi, è anche un altro, ossia quello di mettere in crisi la serenità di Bagnaia, con il Dottore che però su questo sembra voler rassicurare tutti: “È due volte campione del mondo MotoGP e anche quest'anno lotta per il terzo titolo. Sarà interessante vedere come andrà questa convivenza ma non credo che Pecco abbia bisogno di mettersi dietro Marc Marquez per dimostrare che è lui il numero 1. Riconosco, comunque, che la Ducati ha fatto un lavoro fantastico. Per me Gigi Dall'Igna ha fatto la differenza e ha alzato l'asticella molto in alto e penso che i giapponesi facciano fatica a tenere il passo ora”.
Un passo che lui, Valentino Rossi da Tavullia, cerca ora in un altro mondo, sempre fatto di cordoli e benzina, ma con un volante tra le mani. Recentemente ha avuto modo di testare l’hypercar di BMW. “In Hypercar ci sono solo piloti Platinum – ha raccontato - Questi sono grandi piloti, piloti ufficiali, pagati dalle case e non credo che avrò mai l'opportunità di unirmi a loro. Da un lato sono piuttosto vecchio e dall’altro sono ancora un novellino, ma mi sto divertendo molto anche se dalla prossima stagione rivedrò un po’ il mio calendario per stare di più a casa con la famiglia”.