Ciao Husqvarna, ciao GasGas! La notizia era nell’aria e da più parti era stata pure ampiamente anticipata, ma adesso è ufficiale: i due marchi collegati a KTM non saranno più nel Motomondiale. Il motivo? La grande crisi che sta piegando le ginocchia di un colosso come il Gruppo Pierer Mobility e che, dopo mesi di tentativi (maldestri) di negarla, è finalmente stata ammessa dagli stessi vertici del gruppo austriaco. Attenzione, però, perché se da un lato è vero che la situazione non è affatto tranquilla, dall’altro è vero che tutto ciò che riguarda il racing di KTM, ad eccezione del sacrificio dei marchi Husqvarna e GasGas, appunto, dovrebbe essere salvo. Si parla, ormai con sempre più insistenza, anche della possibilità che un colosso cinese subentri in maniera significativa in Pierer Mobility, trasformando in un vero e proprio passaggio di timone ciò che fino a pochi mesi fa sembrava essere solo una collaborazione sull’asse Austria – Cina. Ma ci sarà tempo per capire.
Quello che invece interessa, adesso, è il futuro di KTM nelle corse, soprattutto dopo che il marchio austriaco ha fatto la voce grosse sul mercato garantendosi anche l’arrivo di Maverick Vinales e Enea Bastianini, oltre la notizia, proprio di queste ore, del rinnovo di Dani Pedrosa come collaudatore. Il progetto è quello di avere sì due team, ma che lavoreranno come se si trattasse di uno solo, con moto quasi identiche anche nelle livree in cui il logo RedBull sarà inevitabilmente il più vistoso. Sì, perché sembra che proprio il colosso delle bevande energetiche abbia fornito, in questo momento di crisi, le risorse necessarie a garantire autonomia al reparto racing senza risentire dei tagli che si sono resi necessari.
“Abbiamo esagerato – ha ammesso Hubert Trunkenpolz, una delle voci più autorevoli del CDA di Pierer Mobility in una recente intervista a SpeedWeek – Avevamo determinate piattaforme per motori e telai e credevamo che se l’industria automobilistica fosse riuscita a farlo così bene, allora avremmo potuto farlo anche noi. In linea di principio non era sbagliato, ma abbiamo esagerato. A causa dell'elevato numero di pezzi identici, i marchi si sono automaticamente avvicinati tra loro quando si tratta di prodotti. C'è una ragione semplice per cui abbiamo fatto la MotoGP con GasGas: se voglio far conoscere un marchio, se si tratta solo di notorietà del marchio, allora devo guardare quali sono gli sport motoristici che generano la maggiore notorietà del marchio. Fuoristrada sono Supercross e MXGP e su strada è di gran lunga la MotoGP. Si trattava di una considerazione puramente commerciale: come aumentare la notorietà del marchio GasGas, e non si trattava del suo posizionamento. Ha funzionato perfettamente perché ormai tutti la conoscono. Dall'America all'Europa, tutti sanno cos'è GasGas e la missione è compiuta”.
Una narrazione che, come si dice con la solita frase fatta, salva capra e cavoli ora che KTM tornerà alle origini. “Le attività del motorsport si concentreranno sempre più sul solo marchio KTM, mentre GasGas sarà il marchio identificativo dei giovani e per questo resteremo in Moto3, con Husqvarnache sarà rappresentata in modo prominente nell’off road. Stiamo correggendo queste cose: si può diventare più intelligenti nella vita – ha tuonato Trunkenpolz - Siamo così autocritici che diciamo di aver ceduto alla tentazione. Molte persone possono costruire motociclette, ma hanno bisogno di un marchio che rappresenti qualcosa per differenziarsi dalla concorrenza. KTM sta per qualcosa: Ready To Race. Affineremo il nostro marchio per rendere nuovamente compatibile il prodotto e il marchio. GasGas rappresenta altre caratteristiche, così come Husqvarna”.