La stagione 2024 di MotoGP si apre sotto ottimi auspici, perché sono parecchi i temi interessanti: il ritorno di Marc Marquez e il suo passaggio in Ducati, la conferma di Bagnaia, la voglia di rivincita di Martin, Honda, Yamaha, KTM e Aprilia che faranno di tutto per stare davanti alle moto di Borgo Panigale... e come se non bastasse, ecco che spunta lui dal cilindro: Pedro Acosta. Non è che sia proprio uno sconosciuto o l'ultimo arrivato, si presenta con in tasca due titoli mondiali e non è poco... ma probabilmente nessuno si aspettava di vederlo in cima alla classifica dei tempi fin dai primi giorni di test e, ieri, piazzarsi con il secondo tempo alle spalle di Jorge Martin, che è pur sempre vicecampione del mondo della stagione appena terminata!
E così tutti i piloti parlano di aerodinamica, grip, prestazioni, soluzioni da testare e... di lui. Dopo i commenti positivi di Marc Marquez è rimasto impressionato anche l'unico che ha saputo fare meglio: Jorge Martin. "Pedro? La verità è che mi ha sorpreso. È chiaro che dopo quattro giorni di test ha già lavorato molto e conosce bene il circuito. Ma è proprio questo che deve fare. Bisognerà vedere quando correremo su altri circuiti dove arriverà da vero debuttante... vedremo cosa farà. In ogni caso, davvero, ci ha sorpreso tutti". Non meno entusiaste le parole di Aleix Espargaro, che dopo aver fatto i complimenti all'Aprilia per i passi avanti e la complessità di gestire tutte le varianti legate all'aerodinamica della sua RS-GP 2024 ha voluto dire la sua sul nuovo pilota GasGas: “A parte i tempi, ho potuto girare con lui in pista e lui guida davvero in modo spettacolare. Pedro ha già fatto cose incredibili che gli hanno permesso di vincere il campionato di Moto2 e continua a guidare in maniera spettacolare. È andato molto veloce oggi e, soprattutto... guida molto bene".
Insomma, tutti più o meno colpiti e meravigliati dalla nuova matricola... tranne lui. Sì, perché Acosta non si nasconde ma, nemmeno, si lascia entusiasmare troppo da questi risultati: "Sono venuto senza aspettative e continuo a non averne. Qualsiasi cosa arrivi, ben venga, anche tutti i fallimenti o gli errori. Alla fine, questo ci darà più esperienza e più consapevolezza, che è qualcosa che mi manca. A volte rientro al box e non so cosa mi manca. So che manca qualcosa, ma non so cosa. Ogni passo sarà utile per capire di cosa abbiamo bisogno. Stiamo andando forte, ma ci sono molte persone che vanno forte nei test e poi spariscono durante l'anno. Non credo che sia realistico fare questo test, e non credo che sarà realistico fare il Qatar. Nel primo anno di Moto2 avevo grandi aspettative e non è andata per niente bene (quinto nel mondiale Moto2, miglior rookie dell'anno n.d.r.), quindi ora sarò più rilassato". E sempre rispetto alla Moto2 a impressionarlo non sono tanto le prestazioni, quanto le possibili modifiche: “La cosa bella è che in Moto2 finivano presto le novità da provare, in MotoGP, invece, hai così tante cose che il ventaglio delle opzioni si apre molto di più. Le direzioni da prendere sono tante, anche se sono quattro giorni che giriamo e ce ne restano ancora due. Mi è piaciuto perché ci aiuterà in futuro a mettere da parte la velocità e provare a migliorare altri aspetti. Alla fine, hanno voluto che provassi delle cose e, anche se non è il mio lavoro, sarà positivo per me e per KTM”.
Certo, in gara sarà tutta un'altra cosa, proprio perché le odierne MotoGP vantano un'aerodinamica così esasperata e spesso i piloti si trovano in difficoltà proprio perché vengono "aspirati" dalla moto che precede: “Non ho ancora controllato l'aspirazione, ma sono riuscito a percorrere una media distanza. Quando non sei né dentro né fuori, la turbolenza è maggiore. Il problema è che la moto inizia a muoversi e tu non ti fermi perché la ruota anteriore rimane per aria".
E se tutti (tranne lui stesso) sono rimasti impressionati, chi è il pilota che ha colpito Pedro? “Quello che ho seguito di più è stato Vinales - aggiunge Pedro - È un ottimo pilota, sa come muoversi. Il vero problema è che con l'Aprilia fanno alcune linee, la Ducati altre e la KTM altre ancora. È vero che stare dietro a Jack Miller mi ha aiutato, è bello vedere come guidano”.