È una giornata molto triste per il mondo del motorsport. Luca Salvadori ci ha lasciati in mattinata, dopo essere stato coinvolto ieri in un incidente fatale vicino a Lipsia, nella tappa finale dell'IRRC, il campionato europeo di corse su strada. Poche, pochissime le parole da aggiungere al ricordo di chi Luca l'ha conosciuto bene per davvero. Tantissimi i messaggi di affetto arrivati nelle ultime ore sui social per Luca, che è riuscito ad infondere la sua passione per le corse a migliaia di persone, generazioni di ragazzi conquistati dalla sua competenza, dal suo entusiasmo, dalla credibilità di un pilota che ha saputo inventare un linguaggio fresco e originale per raccontare le corse da una prospettiva nuova, efficace, diretta, tutt'oggi unica e - in fin dei conti - riuscitissima.
"Senza parole, Ciao Luca" - ha scritto su Instagram Pecco Bagnaia, che lo scorso mese al World Ducati Week si era confrontato con Luca. Prima in pista e, poi, ai box, dove i due avevano girato un'intervista genuina e godibile, contenuta nell'ultimo video pubblicato da Luca sul suo seguitissimo canale YouTube. In un altro video, Pecco aveva spalancato le porte della sua GP Room alle telecamere di "Like a Sir" - il soprannome di Luca, riportato sul casco da gara e inciso sulla tuta all'altezza delle natiche - raccontando come preferisse restare da solo nei pochi attimi di tempo libero concessi ai piloti durante i weekend vissuti da abitanti del paddock. Ne era nata una chiacchierata decisamente intima, alquanto intrigante per chi ama i motori e i suoi protagonisti.
Toccante la dedica di Guido Meda, che vi riportiamo per intero: "Mi manchi già tanto giovane amico mio. Luca Salvadori era un bravo ragazzo anzi, era un tesoro. Ed è quasi marginale che fosse anche un bravo pilota e un bravo “content creator”, “uno youtuber”, un influencer di grande successo, ma per davvero, con sensibilità, competenza e autorevolezza in crescita. Lui lo diceva ridendo, come se tutte quelle definizioni in inglese delle sue attività rimanessero un passione divertente e pure redditizia, ma sempre un po’ collaterale rispetto a quel fuoco che aveva per la guida della moto. Non era mai scortese, determinato piuttosto e con ironia, se serviva difendere una posizione in cui credeva. Pignolo, sfinente a volte e così tenero che gli perdonavi qualsiasi cosa. Ti guardava e sapeva chiedere scusa con gli occhi che leggevano tutto come se gli inciampi della vita fossero marachelle. Luca Salvadori, milanese dalla nascita, ha trovato la morte a 32 anni in un incidente in Germania durante una corsa in salita, la specialità che era diventata il suo nuovo amore folle, in tutti i sensi, e nella quale stava emergendo come fenomeno, dopo una vita spesa in pista tra le derivate di serie e una stagione in Moto E. Luca Salvadori, aveva le fossette stampate perennemente accanto ad un sorriso che era un’arma. Era buono e generoso, fiero di essersi reso indipendente rispetto alle opportunità che potevano essere garantite da un papà e da una mamma che non gli avevano mai fatto mancare niente. Ammirava la coerenza. Non si vergognava dell’ansia. Amava gli esseri umani. Amava le moto. Amava la vita; che pare paradossale, ma in questo vuoto improvviso e impossibile, non lo è affatto. Ciao Luca, un abbraccio grande e disperato alla tua famiglia, a chi ti voleva bene, a tutti quei ragazzini che oggi dicono “sono cresciuto con te”; tra tante marachelle la cosa più bella che ci potessi lasciare qui".
"Riposa in pace", ha scritto Marc Marquez in una storia Instagram, così come Jorge Martín e Fabio Quartararo, che hanno espresso solidarietà nei confronti della famiglia del trentaduenne milanese. Si sono uniti al cordoglio anche Valentino Rossi, Max Biaggi, Loris Capirossi, Marco Bezzecchi, Franco Morbidelli e molti altri. "Luca... continuerò a ricordarti così, in piega con il tuo stile, con la tua voglia di raccontare la tua passione, di descrivere le tue emozioni...ora continua a divertirti lassù. Ci mancherai amico nostro" - il messaggio di Lucio Cecchinello. "Amavi il nostro sport e sapevi come trasmettere le vere emozioni alle persone che ti seguivano. Grazie di cuore per tutto quello che hai dato al nostro mondo. Tenace, intraprendente, coraggioso, e buona persona, questo era Luca. Non ci dimenticheremo mai di te e di quanta passione avevi per le moto" - il ricordo di Gino Borsoi, Team Manager della Pramac, con cui Luca aveva gareggiato nel 2023 in MotoE.
Anche Jovanotti si è stretto attorno al dolore di Maurizio Salvadori, padre di Luca e noto produttore musicale: "Luca era un grande pilota e un ragazzo d’oro, l’ho visto nascere, il suo babbo Maurizio organizza i miei concerti dal 1988 e siamo molto legati. Ricordo Luca bambino che voleva correre prima ancora di stare dritto su una moto. In questi suoi 32 anni che si sono interrotti ieri sulla pista di Lipsia ogni volta che ci siamo visti abbiamo parlato di moto, di corse, di questa passione che lo guidava e che era diventata la sua vita, il suo lavoro, la sua bella e pericolosa ossessione. Aveva sempre il sorriso, una gentilezza e una grazia che mi riempiva il cuore. In pista era un generoso, amatissimo da tutti e rispettato, e negli anni era diventato un esperto tra i più competenti, per i giovani piloti un vero maestro. Ci mancherai. Ti abbiamo voluto molto bene io e le mie ragazze".
"Ci stringiamo a Maurizio Salvadori, caro amico e nostro primo manager, in un momento terribile com'è quello della perdita di un figlio. Luca aveva 32 anni, era un campione. Un figlio è un dono benedetto e noi, da genitori, non possiamo che stringerci a Maurizio" - il messaggio dei Pooh.