“Se gli importa delle gomme? No, a lui basta correre, poi si inventa qualcosa”. A raccontarci Enea Bastianini con gli occhi che ridono è la fidanzata Alice Ricci. Da quando stanno insieme Enea (che lei chiama Ene) si è fatto crescere i capelli, ha vinto un mondiale in Moto2 ed è entrato in MotoGP con le intenzioni di un rottweiler dentro un pollaio. È diventato più maturo e forse più professionale, di sicuro è veloce come mai prima. I fatti su carta: nell’anno d’esordio Enea porta la vecchia Ducati del team Avintia due volte sul podio, ricordando al mondo che le rimonte si possono fare anche con l’elettronica e le ali. Quest’anno, con Gresini Racing, scrive un pezzetto di storia chiudendo con quattro vittorie, un terzo posto nel mondiale e un contratto con la sontuosa squadra rossa in quel posto pensato per un altro. Così alla festa Ducati in piazza Maggiore a Bologna c’era anche lui, con la giacchetta del team ufficiale e la faccia di uno che ha preso l’ascensore per l’ultimo piano. Mentre Bastianini parla alle televisioni, Alice lo guarda da lontano e ci racconta quello che le corse non dicono. Dal rapporto che hanno con le moto (“lui ci parla sempre, così ho cominciato a farlo anche io”) alla famosa telefonata di Gigi Dall’Igna.
Alice, che anno è stato?
“Bellissimo, anche al di sopra delle mie aspettative iniziali. Non si sapeva quale sarebbe stato il futuro di Enea, ci abbiamo sperato fino all’ultimo… e si è realizzato un sogno fantastico”.
A quante gare sei stata quest’anno?
“Devo confessare una cosa, perché ho un piccolo problemino: ho paura dell’aereo! Non è una cosa da poco, diciamo che cerco di spostarmi il minimo indispensabile. Nonostante questo penso di aver fatto più di metà campionato, due terzi di sicuro, sono andata anche in Australia e Malesia perché ho perso una scommessa”.
Che scommessa?
“La pole position! Perché lui è un po’ più una bestia da gara, così quando eravamo insieme in Austria gli ho detto ‘se fai la pole poi vengo in Malesia’… oh, l’ha fatta. Ovviamente è sempre bello, ma non era così scontato perché secondo me lui è uno che regala il meglio la domenica. Fatto sta che alla fine sono dovuta partire”.
Su Instagram mostri spesso una casa sempre trasformata tra Halloween, Natale e varie celebrazioni. Lui come la vive?
“Io adoro vivere la casa. A lui piace, non si ritrova mai nello stesso posto. Diciamo che non siamo una coppia monotona, viaggiamo un po’ in tutto il mondo e ci troviamo sempre in giro, così quando torniamo a casa bisogna tenere il livello alto, se no ci si stufa. Quindi io preparo questi ambient, mi piace sistemare tutto: ora ho gli gnomi per casa, gli schiaccianoci… mi diverte molto, però anche ad Enea piace eh! Gli piace la sorpresa, anche perché è uno che si annoia facilmente: quando uno è abituato all’adrenalina… io a casa lo tengo sveglio!”
Enea ha raccontato più volte della telefonata di Dall’Igna in cui ha saputo che sarebbe passato al team ufficiale. A te, invece, come l’ha detto?
“Mi ricordo benissimo quel momento. Non eravamo insieme, io stavo lavorando: mi chiama al telefono molto agitato. E lui non è mai agitato: ‘ti devo dire una cosa’, mi fa. E io: ‘ma che è successo, mi fai preoccupare’… Non ce la faceva a raccontarmelo! Poi quando finalmente me l’ha detto ho fatto un urlo pazzesco, sono corsa da lui e con gli amici più stretti siamo stati un po’ insieme. È stato bello, perché Enea dice sempre che si è realizzato un sogno ma che non è ancora finita, ce n’è uno più grande”.
Tenerlo occupato da qui al 20 marzo sarà tosta, no?
“Terribile! Già l’altra settimana iniziava a dire ‘sono trenta giorni che non faccio una gara, che non salgo sulla moto… come faccio?’. E io gli dico che adesso tocca aspettare. Quindi si allena, fa le sue cose, va coi go-kart… si tiene impegnato e cerca di fare qualcosa, ma non c’è niente che arrivi a quel livello”.
Sei mai gelosa della moto? L’impressione è che a questo livello un pilota debba essere ossessionato dalla moto, dalla pista, dalle gare… anche dall’allenamento.
“Si, è vero. Io prima di conoscere Enea non seguivo le moto, l’ho conosciuto nel 2019. Nel 2020 ha vinto il mondiale e siamo riusciti a portarci a casa la nostra piccola Mia, che è la moto del titolo (Moto2, con Italtrans, ndr.) ma non sono gelosa, nel weekend di gara parlo con le sue moto”.
Quasi una cosa a tre!
“Eh, ma quest’anno le moto sono due, quindi ancora di più! (ride). Però sai, io vedo che lui le ama, ci parla come se fossero delle persone. E viene di farlo anche a me”.
Ti chiede mai dei consigli tecnici? Per esempio se montare una media all’anteriore, cose così.
“In realtà no, non dice mai niente. Perché a lui basta correre, non passa il tempo a studiare. A Enea basta avere la moto, poi qualcosa si inventa, infatti non si capisce mai quanto forte possa andare. Lo decide all’ultimo momento. Però a volte lo prendo in giro, magari quando non ci sono gli dico ‘oh, domani metti le rain?’ e ci facciamo due risate. Siamo leggeri”.
Chi lo conosce da tempo ci racconta che Enea può sembrare una cosa, ma che in realtà è una persona estremamente profonda. È vero?
“È così, Enea ha tante sfaccettature. A vederlo da fuori sembra molto più semplice di quello che è in realtà. Invece è un grande osservatore. A volte può apparire superficiale, ma quando capita di fare discorsi un po’ più seri se ne esce con una lucidità incredibile, punti di vista che non immagineresti mai”.
E la musica classica? È vero che è un appassionato?
“Allora, devo dire che un po’ gliel’ho fatta scoprire io, Einaudi è il mio musicista preferito. L’abbiamo ascoltato soprattutto in alcuni momenti durante il covid, quando è venuto ad abitare da me. Ho iniziato a fargli ascoltare queste canzoni, ma in realtà lui non mi aveva mai detto che lo avevano colpito. Semplicemente prima di una gara mette su la Primavera di Einaudi mentre si stava preparando. E lì non devi dire niente, perché mentre si preparano è tutto concesso. Poi però gliel’ho detto: ‘ma sta musica?’ e lui ‘Beh, da quest’anno l’ascolto sempre’”.