Di moto scriviamo in tanti, ma certe penne hanno un’altra autorevolezza. E’ così ovunque e se ormai sono mesi che si leggono articoli che raccontano della possibilità che Honda lasci il motomondiale o di Marc Marquez pronto a lasciare il marchio con cui è cresciuto e ha vinto tutto, adesso sono arrivate anche un paio di firme che, di fatto, certificano tutte le voci circolate fino a qui. Dopo il disastro (con giallo) del Sachsenring, Ernest Riveras, la voce della MotoGP in Spagna (una sorta di Guido Meda spagnolo), c’è andato giù pesantissimo: “Marc Marquez deve lasciare la Honda. Mancano 34 appuntamenti da qui alla fine del 2024, significherebbe dover vedere quello che abbiamo visto in Germania per 34 turni di prove, 34 Sprint e 34 GP". Un modo per dire che, con cinque cadute a fine settimana, Marc Marquez restando in Honda rischia di rischiare la pelle ben oltre quel limite che i piloti sono già soliti superare.
Una presa di posizione netta, decisa, che interpreta un sentimento che ormai in Spagna è comune a tutti. E che fa clamore, visto che comunque il Team Repsol porta da sempre, insieme ai colori del Giappone, quelli della bandiera spagnola. Il limite dell’esasperazione è stato raggiunto e non è più il tempo delle fedeltà giurate, con Marc Marquez che a questo punto, secondo l’opinione pubblica spagnola, deve trovare il coraggio di una scelta. Che non è quella di accasarsi altrove, visto che per quello ci sarà tempo, ma quella di scendere subito da una moto che è oggettivamente pericolosa, che ha già mandato in ospedale tre piloti e ne ha terrorizzato un quarto (qui le dichiarazioni di Taka Nakagami).
Pensare che Marc Marqueze la Honda potranno essere capaci di superare insieme una crisi così profonda e insieme andare a riprendersi quel posto al sole che è sempre stato di HRC è in questa fase assolutamente illusorio. C’è – come tempo fa diceva anche Valentino Rossi – un problema culturale alla basa: per vincere in MotoGP oggi serve un atteggiamento tutt’altro che metodico e attendista, bisogna buttarsi, provare, sperimentare, senza avere paura di fallire. Qualcosa che non fa parte della mentalità giapponese e che rischia di aprire, piuttosto, un altro grande dubbio.
E’ il dubbio che si pone, sulle pagine di Repubblica, un altro mostro sacro della stampa di settore: Massimo Calandri. Honda potrebbe seguire le orme di Suzuki e lasciare la MotoGP. E’ una possibilità concreta e se Marc Marquez dovesse davvero andare via rischia di diventare un dato di fatto. Non è un problema di denaro o investimenti – visto che sarebbe ridicolo pensare che un colosso industriale del genere potrebbe avere problemi a mettere sul piatto risorse quasi illimitate - ma di opportunità. Per tornare a vincere senza snaturare la mentalità giapponese occorrerebbero anni. Ma anni di figuracce farebbero molto più male di una uscita di scena. Anche perché, appunto, c’è il precedente di Suzuki e c’è pur sempre la scusa dell’ecosostenibilità e di se e quanto può avere ancora senso fare ricerca e sviluppo su un settore, quello dei motori termici, che verosimilmente (e forzosamente) è senza futuro.