È stato un bel venerdì di libere e Prequalifiche quello di Misano. Cielo sereno trapuntato qua e là da qualche nube simpatica, brezza di settembre frizzantina ma gradevole, un buon numero di appassionati già assiepati su tribune e prati (da segnalare un enorme striscione dedicato a Deniz Oncu da parte di tifosi metà turchi e metà norvegesi sugli spalti del rettilineo dei box), condizioni ideali per divertirsi in moto. Tendenza storica del Santa Monica è quella di compattare i piloti in pochi decimi, e questa giornata non ha fatto eccezione. I distacchi sono ravvicinati sia in termini di time attack, sia dal punto di vista del passo gara, con i long run più indicativi che sono stati sciorinati nei primi quaranta minuti delle Prequalifiche. I fratelli Marquez e Bagnaia hanno lavorato a fondo con coppia di pneumatici medi, tra i tre il migliore è stato Marc, che al quindicesimo giro di gomma ha siglato un importante 1’31”288 (il record in gara risale all’anno scorso e appartiene a Bagnaia, 1’30”877). I due piloti ufficiali Aprilia e Franco Morbidelli, invece, hanno dimostrato che la soft resta comunque un’opzione sulla lunga distanza: Bezzecchi, con una gomma ipoteticamente usurata come se avesse già percorso due terzi di gara (20 giri) ha registrato un 1’31”648 che non bisogna sottovalutare.
Gli ultimi venti minuti, come spesso accade al venerdì, sono stati i più spettacolari. Eppure questa volta, in maniera per certi versi eccezionale, le fasi del time attack hanno ricalcato l’andamento delle simulazioni di passo gara: Marquez che abbassa il tempo e Bezzecchi che gli si avvicina, Marc che si avvicina al record e Marco che fa più o meno la stessa cosa. Alla fine della fiera, la miglior prestazione è del 93, in vetta alla classifica con un 1’30”480 distante ancora quattro decimi dal record della pista di Bagnaia del 2024. Ad un decimo e mezzo dall’otto quasi nove volte campione del mondo troviamo l’Aprilia numero 72, che precede di una manciata di millesimi un determinato Franco Morbidelli, il quale nelle FP1 mattutine era sì scivolato, ma dopo essersi messo tutti alle spalle. Questa volta i segnali che arrivano da Pecco Bagnaia sembrano davvero essere incoraggianti: forcellone 2025 adoperato cinque giorni fa nella buona rimonta di Barcellona, nessun “lungo” in staccata e una promettente naturalezza nella sfondare a più riprese il muro dell’uno e trentuno nel time attack. Tradotto? Quarta posizione a due decimi scarsi dal compagno di squadra condita da qualche sobrio, scaramantico, abbottonatissimo sorriso nel suo lato del box al momento del rientro. Precedere Alex Marquez, oltretutto, è un altro buon indicatore di velocità, sommato al fatto che l’altra GP25 - quella di Fabio Di Giannantonio - chiude per un soffio la top ten. Tra Alex e il Diggia, che paga 435 millesimi dalla vetta, si inseriscono le Honda ufficiali di Joan Mir (scivolato nel finale al Tramonto) e Luca Marini. A bandiera a scacchi esposta, il pugnetto sventolato nell’aria dal numero 10 (decisamente insolito ad agitarsi per esternare le emozioni) dice molto della quantità di energia positiva che circola al momento nei box HRC. Il Maro, oltre ad essersi assicurato la Q2, ha anche un’ottimo ritmo, paragonabile a quello di Jorge Martín, protagonista insieme a Marco Bezzecchi di un vero lavoro di squadra targato Noale: hanno girato quasi sempre assieme, si sono scambiati cenni d’intesa dopo i rispettivi giri veloci e al rientro ai box sono stati accolti da una ramata di applausi combinata ad una bella serie di abbracci.

Si è salvato dalle fiamme del Q1 Pedro Acosta, nono e unico dei piloti KTM che domattina alle 10:45 potrà restare al box a guardare gli altri scornarsi. Primi tra tutti i suoi compagni di marca, con Binder tredicesimo, Vinales quattordicesimo e un Enea Bastianini - diciassettesimo ad un secondo da Marc Marquez - che è stato la vera delusione di giornata. Per un soffio Fabio Quartararo e Johann Zarco hanno trovato le porte della qualificazione diretta in Q2 sbarrate, mentre sono rimasti più distanti Raul Fernandez, Jack Miller e un Fermín Aldeguer che ancora una volta non digerisce il venerdì. Chiude il gruppo Augusto Fernandez col nuovo quattro cilindri a V di Iwata, davanti ad Alex Rins, Ai Ogura, Miguel Oliveira (scivolato due volte al mattino) e a Somkiat Chantra. Tra un casco speciale e l’altro, domattina le cose cominceranno a farsi serie.
