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Il futuro è adesso? Valentino Rossi, Casey Stoner, Kevin Schwantz, Agostini e le icone della MotoGP in smoking a Rimini: signori, è l’era Liberty Media

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

12 settembre 2025

Il futuro è adesso? Valentino Rossi, Casey Stoner, Kevin Schwantz, Agostini e le icone della MotoGP in smoking a Rimini: signori, è l’era Liberty Media
Il pretesto era un nuovo trofeo da presentare, la realtà ci ha detto che la serata di gala "MotoGP iconic" è stata la vetrina della strategia comunicativa di Liberty Media: mettere ordine nel passato per costruire il futuro. È "bastato" mettere Valentino Rossi, Casey Stoner, Kevin Schwantz, Dani Pedrosa, Giacomo Agostini e tante altre leggende sul red carpet del teatro Amintore Galli di Rimini per creare un qualcosa che difficilmente verrà dimenticato

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Cura la terra su cui affondano le radici e avrai grandi frutti. Si chiameranno pure Liberty Media, saranno pure il colosso dei colossi del motorsport e verranno anche dai pioneristici Stati Uniti d’America, ma la ricetta che usano, a quanto pare, è la stessa dei grandi saggi di una volta. In principio, direbbe qualcuno, c’è sempre l’agricoltura e viene da dirlo – senza nessunissima polemica e, anzi, con realistica ammirazione – dopo aver visto la serata andate in scena ieri a Rimini e in cui la nuova era della MotoGP è ufficialmente partita.

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La città simbolo del turismo in Italia, Rimini, è stata infatti la cornice di una notte che ha mescolato glamour e memoria sportiva, dove icone come Valentino Rossi, Casey Stoner, Kevin Schwantz, Dani Pedrosa, Giacomo Agostini e tante altre icone delle corse hanno sfilato in smoking al Teatro Amintore Galli per l’inaugurazione della nuova MotoGP Hall of Fame e la presentazione del (non nuovo, ma ridisegnato) trofeo del campione del mondo. Un evento che, più che una celebrazione, è sembrato il manifesto del cambio di passo voluto dai nuovi proprietari americani, Liberty Media, pronti a puntare tutto su comunicazione e marketing, ma senza dimenticare per nessuna ragione al mondo l’eredità sportiva. Insomma: si può arrivare ovunque, purchè ci si ricordi chi si è, da dove si arriva, dove si è arrivati e grazie a chi. Sul red carpet si è respirata la storia e non sono mancati i brividi: piloti che hanno dominato epoche diverse, quasi quattro decine di titoli mondiali e oltre trecento vittorie celebrate in una serata che ha voluto mettere ordine nel passato per costruire il futuro. E fin dalle premesse, visto che nella presentazione ufficiale si leggeva esattamente questa frase: aggiungere un ulteriore livello di riconoscimento a coloro che hanno ottenuto il maggior numero di vittorie, i maggiori successi e i cui nomi sono sinonimo di un’epoca del Campionato del Mondo".

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Parole che riassumono l’intenzione di trasformare gli eroi in patrimonio riconoscibile e raccontabile nel tempo, ma pure oltre il tempo. La nuova Torre dei Campioni, il trofeo che da quest’anno finirà nelle mani del campione del mondo, invece, è stata svelata con immagini e dettagli che raccontano proprio quanto importante sarà il concetto del tempo in questa nuova era del motorsport, non solo inteso come cronometro. Una base in alluminio rivestito in ceramica sostiene la 'Torre dei Campioni', una colonna verticale di placche in acciaio inossidabile incise con i 76 nomi di tutti i campioni del mondo fino ad oggi. Liberty Media – anche se, di fatto, a metterci la faccia in tutto è ancora Dorna - sembra quindi muoversi con doppia anima: da una parte la strategia tipica del grande marketing globale, pronta a raccontare storie, costruire format e monetizzare l’attenzione, e dall’altra una scelta culturale che suona quasi come uno slogan operativo: solo le radici fanno l’impresa impresa.

Perché senza il rispetto e la valorizzazione della tradizione, ogni operazione di comunicazione perderebbe credibilità. È per questo che a Rimini non si è fatto solo spettacolo: si è voluto consegnare un lessico nuovo agli appassionati, fatto di memorie ufficiali, targhe che raccontano vittorie, nomi che rimangono incisi e serate in cui il passato assume un ruolo strategico nel futuro commerciale della MotoGP. La Hall of Fame, con criteri chiari per l’ammissione e un primo bouquet di leggendarie carriere, mette ordine e offre contenuti: dal tributo ai grandi del passato agli ingressi di campioni più recenti, tutto diventa materiale narrabile, vendibile e condivisibile. In questo equilibrio tra identità e promozione, la lunga notte delle icone a Rimini (che in verità è finita alle 22,30) è servita: ha mostrato che l’era Liberty Media vuole accelerare come s’impone nelle corse, ma trasformando comunque anche i miti – o le icone, se vogliamo restare al titolo della serata di ieri - in progetto e la memoria in strategia comunicativa.

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