Il bene di fa in silenzio. E è, effettivamente, quello che Marc Marquez ha fatto, solo che spesso capita che in silenzio decide di non restarci chi quel bene lo ha ricevuto. Per dire grazie e per dare un segnale. E allora si scoprono storie belle, come quella che ha avuto per protagonista proprio Marc Marquez e che stanno riportando in questi giorni diverse testate spagnole. Benetússer, comune valenciano di sedicimila abitanti ancora scosso dal passaggio devastante dell'uragano Irma, ha vissuto nei giorni successivi momenti di confusione e bisogno, finché una telefonata inaspettata non ha cambiato la prospettiva.

Da chi? Dal pilota di MotoGP Marc Márquez, che ha contattato il Consiglio Comunale per offrire aiuto diretto ai bambini colpiti. L'assessore all'Istruzione Ana Martín ricorda lo stupore iniziale di fronte a quell'appello. "Ho pensato 'Dai, un altro che cerca di ingannarmi, che cerca di approfittarsene, passo! Mi stanno prendendo in giro!' – racconta - Quell'incredulità ha lasciato spazio alla speranza quando è tato chiaro che dall'altra parte del telefono c’era una persona realmente incaricata da Marc Marquez”. L’otto volte campione del mondo, però, è stato chiaro sin da subito: non voleva una donazione economica tradizionale.

"Al giorno d'oggi è molto difficile capire i tempi e come vengono effettivamente utilizzati quando si fanno donazioni economiche – ha raccontato proprio Marquez - Non dico che dare direttamente denaro, sia una cosa negativa, ma preferisco donare in forma materiale, non depositare denaro su un conto e poi non sapere come e quando sarà usato. Tu mi dici di cosa hai bisogno e io te lo compro". L'idea era chiara: un intervento che rimanesse e fosse tangibile per i bambini. Così, dopo aver valutato le necessità, si è deciso di attrezzare tre mense scolastiche dotandole di tavoli, sedie, utensili e persino lettini per permettere ai più piccoli di riposare durante le giornate scolastiche.
"Marc voleva aiutarci con qualcosa che rimanesse con i bambini – ha raccontato ancora l’assessore - qualcosa di cui tutti potessero godere fin dall'inizio e che rimanesse con loro per sempre". Per Márquez la priorità è sempre stata la concretezza e la rapidità dell'intervento: "Quando succede qualcosa ho sempre cercato di aiutare, ma non mi piace che venga reso pubblico. Alla fine, ho sempre vissuto in Spagna, ho sempre pagato le tasse in Spagna, ma ovviamente penso che gli aiuti dovrebbero arrivare molto più rapidamente quando accadono catastrofi". E’ quello che lui ha fatto con una iniziativa strettamente privata. "Sono state persone incaricate da lui – racconta ancora l’assessore – a occuparsi di tutto e a garantire che gli aiuti arrivassero dove necessario e in tempi rapidi. Ora abbiamo spazi scolastici più sicuri e confortevoli e, soprattutto, la certezza che la solidarietà può cambiare le cose: è stato un gesto meraviglioso”.
