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Uccio: “Il ritiro di Valentino? La nostra opinione la conosce. Al Mugello andavamo a cena di nascosto in scooter"

  • di Redazione MOW Redazione MOW

27 maggio 2021

Uccio: “Il ritiro di Valentino? La nostra opinione la conosce. Al Mugello andavamo a cena di nascosto in scooter"
Alessio Salucci, per tutti Uccio, racconta il Mugello di Valentino Rossi da quando non avevano il pass per entrare nel paddock alle fughe in scooter con la barba finta per scappare dai fan. E fa il punto della stagione 2021, tra le più complicate nella storia del 9 volte iridato

di Redazione MOW Redazione MOW

Il Gran Premio d’Italia al Mugello è ancora terra di Valentino Rossi, che sul circuito toscano ha vinto 9 volte, più di ogni altro. In un'intervista ripresa dalla stampa spagnola (e originata dal sito GPOne)  Alessio Salucci (per tutti Uccio) racconta il Mugello visto da Tavullia dal 1994 ad oggi. Ecco i passaggi più interessanti.

“Per me e per Vale, che siamo vecchi, il Mugello è arrivato prima di Misano e sentiamo tantissimo questo GP - esordisce Uccio -  Siamo cresciuti qui, a partire dal 1996, è un appuntamento importante e avere 3 team (ci saranno due wildcard in Moto3, ndr.) anzi 2 e mezzo, con tutti i piloti italiani che abbiamo cresciuto noi da quando erano piccoli, è una soddisfazione immensa”.

Poi racconta di quando andavano a vedere le gare da appassionati quindicenni: “Nel 1994 Vale andò lì in scooter e io, se ricordo bene, mi feci portare in macchina. Ho l’immagine di noi due davanti al paddock che aspettavamo Maurizio Vitali che avrebbe dovuto portarci due pass, ma non arrivò mai e glielo sto rinfacciando ancora oggi. Andammo a vedere la gara alla Casanova - Savelli e fu bellissimo vedere Schwantz e Doohan, Capirossi, Romboni e Biaggi, ricordo ancora quella vibrazione”.

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La prima vittoria di Valentino Rossi al Mugello, nel 1997

L’anno successivo, con Rossi che correva nell’Europeo, il pass è diventato l’ultimo dei problemi: “Poi lo abbiamo avuto, ma non grazie a Vitali! Vale correva l’Europeo, ma c’era un paddock separato. Poi, l’anno successivo, eravamo nel paddock del motomondiale. La prima volta è sempre speciale. Per me è memorabile la prima vittoria di Vale nel 1997 in 125, quando solo due anni prima aspettavamo il pass fuori dai cancelli”.

Per il Dottore il Mugello è una pista speciale, ma non per un motivo soltanto. Per Uccio è un insieme di cose, non ultima la presenza del pubblico più appassionato del calendario: “Forse a Vale piace perché è una pista difficile e tosta in cui si può fare la differenza, ci sono tante curve da raccordare e lì era veramente forte. Mi ricordo che alla Casanova - Savelli e alle Arrabbiate non ce n’era per nessuno. Poi giocava anche l’extra motivazione della gara di casa, è un insieme di cose che fa la differenza”.

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Poi Uccio racconta degli anni d’oro, dai primi anni in 500 al passaggio alle MotoGP:  “Ricordo il giovedì sera quando andavamo alla cena del Fan Club, con Vale travestito con la barba finta. Parlo degli inizi anni 2000, al Mugello a quei tempi ci saranno già state 70.000 persone il giovedì sera, e noi andavamo in scooter incappucciati passando per le strade normali fino al ristorante. Sono ricordi che non dimenticherò mai. L’abbiamo fatto per una decina d’anni e qualche volta è capitato che ci scoprissero, per fortuna sempre alla fine della cena. È stata comunque una festa, ma dovevamo scappare in fretta, noi italiani siamo focosi. Penso che siamo il pubblico numero 1, mi ricordo il boato ogni volta che Vale passava alla Casanova Savelli, dal box sapevo che era lì senza che fosse inquadrato dalle tv”.

Va anche detto che il circuito toscano è stato anche teatro dell’infortunio più grave per Valentino Rossi, quando subì una frattura scomposta di tibia e perone dopo una brutta caduta alle Biondetti. “La pista più amica ci ha anche tradito, ma non do la colpa al Mugello - racconta Uccio - Vale si era fatto male prima, il 19 aprile, il giorno del mio compleanno, con il cross. […] Forse avrebbe dovuto operarsi, ma non c’erano i tempi per farlo, così i medici, insieme aVale, avevano deciso di continuare. Però era malconcio, Lorenzo andava forte, è stato un insieme di cose. Vale faceva fatica nelle curve a sinistra e a questi livelli, quando non sei al 100% ma provi a dare il massimo, quell’extra in più ti frega. È stata colpa del cross, non del Mugello”.

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La caduta di Valentino Rossi al Mugello, nel 2010

Tornando al presente, il braccio destro del 9 volte iridato racconta di una situazione difficile ma in costante miglioramento: “Dopo le prime gare di buio totale, dal test di Jerez Vale ha trovato qualcosa che gli è piaciuto e la Yamaha ha dato un po’ più di supporto in generale. Secondo me, con un weekend normale a Le Mans, avremmo potuto fare una bella gara. Speriamo di trovare al Mugello quelle stesse sensazioni, Vale è tornato a divertirsi e potremmo fare una bella gara. Il Mugello arriva nel momento giusto e anche il meteo sembra abbastanza stabile”.

Non poteva mancare, infine, una battuta sul ritiro, che renderebbe questa l’ultima volta di Valentino Rossi al Mugello da pilota, oltretutto senza tifosi: “Il rischio c’è, anche se io spero vivamente che non lo sia. Come ha detto, vuole aspettare prima di decidere, magari nella pausa estiva dove avrà più tempo. Sarà lui a farlo e le persone più vicine, come me e Albi, dovranno rispettare la sua scelta. La nostra posizione la conosce già: andare avanti un altro annetto. La cosa importante, comunque, è divertirsi”.

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