In queste ore nel paddock di Austin una delle questioni di mercato più scottanti fa riferimento alla scelta del Team VR46 riguardo al contratto in scadenza con il costruttore di riferimento: la Ducati. Se in un primo momento, infatti, sembrava che la squadra di Valentino Rossi e Uccio Salucci potesse cedere ai corteggiamenti di Lin Jarvis (qui abbiamo parlato del futuro del manager inglese) e diventare il primo team satellite Yamaha dopo tre stagioni in cui Iwata ha fatto tutto da sola, ecco che nell'ultima settimana gli scenari si sarebbero capovolti. Borgo Panigale - secondo quanto riportato da Sandro Donato Grosso di Sky - progetta far salire la squadra di Tavullia in cima alle proprie preferenze, con l'intento di attribuirle nel 2027 lo status privilegiato di cui ora usufruisce Pramac. Il tutto si delineerebbe in virtù del cambio di regolamento che fra tre anni cambierà la MotoGP e che dovrebbe limitare il numero di team clienti affiliati ad un massimo di due per costruttore. Di conseguenza, Ducati sarà costretta a salutare una quadra tra Pramac, VR46 e Gresini. Di queste dinamiche future ma non così lontane se ne parla già oggi, perché influiscono sui contratti attualmente in bilico.
Non è un caso che adesso pare sia proprio Pramac la corteggiata principale di Yamaha, con Paolo Campinoti che (ne abbiamo parlato approfonditamente qui) entro un paio di mesi dovrebbe decidere se restare in rosso per altre due stagioni o concludere subito un rapporto di lunghissima data con Ducati, lasciando in questo caso pista libera al Team VR46, che si gioverebbe di due moto ufficiali già nel 2025. In tal senso Uccio Salucci - Team Manager della squadra di Tavullia - ha lanciato indizi importanti ai microfoni di Sky nel corso delle Qualifiche texane, riprendendo anche quanto raccontato precedentemente ai colleghi di Motosprint. Dalle parole dell'amico fraterno di Valentino Rossi si intuisce un'inversione di tendenza più che positiva nei rapporti con Ducati: "Un possibile accordo con la Ducati? Ne stiamo parlando sempre di più, è inutile nascondersi dietro ad un dito, dobbiamo sistemare ancora alcune cose importanti. Sono molto contento perché Ducati ha fatto davvero un passo molto importante nella direzione del nostro progetto. Poi per quanto riguarda il 2027 ancora non lo so, è molto in là e non voglio ancora scendere nei dettagli della struttura del contratto, anche perché qui in MotoGP le cose cambiano ogni mezz'ora (ride)".
Con Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi (vittima di una scivolata nel Q2) che scatteranno rispettivamente ottavo e decimo per la Sprint Race di Austin, Uccio ha infine fornito un'interessante analisi dello stato dei lavori all'interno del Team VR46, in graduale ripresa dopo un avvio di campionato macchinoso: "Qui ad Austin abbiamo cominciato a vedere un po' di luce, ci vorrà ancora un po' di tempo perché comunque siamo partiti molto indietro quest'anno, però secondo me stiamo trovando la strada giusta e da qui a poche gare possiamo tornare davvero competitivi. Abbiamo risolto quasi del tutto i problemi in frenata, ora la moto si ferma grazie al lavoro fantastico che hanno fatto gli ingegneri con freno motore. Adesso il problema è che a centro curva abbiamo troppo grip, e quindi quando Bez e Fabio danno gas la moto spinge verso l'esterno, non riescono a farla partire di posteriore. Primo avevamo due problemi grandi, adesso ne abbiamo solo uno, quindi sono molto fiducioso e orgoglioso della squadra e del supporto di Ducati".