“In Qatar e dopo le prime gare abbiamo pensato che l’aver dovuto ritirare il motore 2022 per problemi di affidabilità non ci sarebbe costato troppo, ma sbagliavamo, perché poi c’è stata la rimonta di Ducati” – Lo ha detto Lin Jarvis, in una lunga intervista rilasciata dopo Sepang ai colleghi di Motorsport.Il manager inglese della Yamaha racconta i retroscena di una stagione, quella che finirà domenica a Valencia, che era cominciata sotto un segno negativo, ma che, dopo i primi gran premi, aveva dato a tutti l’illusione di poter finire come quella precedente. A tutti, compreso Fabio Quartararo. “A lui dobbiamo le scuse più grandi” – ha detto ancora Jarvis. Un modo per tenere bassi i toni e riconoscere al pilota di aver guidato spesso sopra le possibilità oggettive della moto. La M1, infatti, fa troppa fatica quando si trova nella bagarre e di questo ha recentemente parlato anche il collaudatore Cal Crutchlow: “Manca la potenza, manca la velocità di punta e soprattutto dobbiamo capire perché riusciamo a essere velocissimi quando siamo soli e molto meno performanti quando invece siamo nella mischia”.
Un problema che si trascina da tempo e che a poche ore dall’ultimo round di Valencia rischia di costare veramente caro a Yamaha e a Fabio Quartararo, probabilmente costretto a cedere la corona di campione del mondo. In Yamaha c’è la convinzione che con il motore 2022, se non si fossero presentati quei problemi di affidabilità che poi hanno fatto optare per la non omologazione, le cose sarebbero potute andar e in maniera decisamente diversa”. Una convinzione che è diventata fondamento anche della promessa fatta a Fabio Quartararo in fase di rinnovo del contratto: accettare un prolungamento di due anni in cambio della certezza di una M1 più competitiva. Una promessa che, sempre secondo quanto riferito dai colleghi di Motorsport.com, adesso rischia di rivelarsi un boomerang. Perché significa che Yamaha ha sì e no sei mesi di tempo per convincere Fabio Quartararo. Il rischio, infatti, è che il francese possa decidere di guardare altrove già con i primi movimenti di mercato che verosimilmente avverranno già nella primavera del 2023. Ma potrebbe scegliere anche di seguire la strada già presa da Maverick Vinales, con l’ipotesi di una rescissione anticipata del contratto che non è poi così remota.
Lo stesso Jarvis, infatti, ha più volte ribadito che gli ingegneri giapponesi, e non solo quelli giapponesi, sono al lavoro già da tempo e anche con ritmi piuttosto serrati per poter tenere fede a quella promessa. "Fabio avrebbe potuto essere molto più duro con noi di quanto non sia stato e per questo lo ringraziamo. Ci sono momenti in cui bisogna toccare il fondo per uscirne rafforzati, ed è per questo che a gennaio abbiamo ingaggiato il gruppo Marmorini (specialisti italiani dei motori), per cercare di risolvere le maggiori debolezza della moto e del motore che non abbiamo potuto omologare”. Le prime evoluzioni della nuova M1, però, rischiano di non vedersi a Valencia per i primissimi test in programma per martedì prossimo e a svelarlo è stato proprio il collaudatore (e pilota) Cal Crutchlow: “Siamo già passati attraverso quattro evoluzioni del motore, ma non c'è ancora una direzione chiara. La versione finale potrebbe non essere pronta a Valencia. Abbiamo bisogno di più potenza, di più velocità di punta. Ma abbiamo anche bisogno di altre cose che non si ottengono in una settimana”.