La MotoGP vuole aprirsi a altre realtà. Carmelo Ezpeleta lo dice da sempre e nel 2023 il calendario della MotoGP ha previsto tappe in Kazakistan e in India, solo che adesso una delle due è già a rischio. La notizia arriva direttamente dall’India, con il Times of India che sembra dare per scontato che il motomondiale non arriverà a Sokol il prossimo 24 settembre, come invece era stato programmato.
Il motivo? Non si trovano 4,5 milioni di Euro. E’ la cifra che servirebbe per adeguare il circuito alle corse in moto e garantire la massima sicurezza ai piloti in pista, ma nessuno sembra intenzionato a sborsare questa somma. E se anche i soldi si trovassero ci sarà tempo per redigere progetti e fare lavori, visto che ormai mancano solo sei mesi? Una domanda che oggettivamente sembra avere una sola risposta, con l’ipotesi di un possibile annullamento del GP d’India che rappresenterebbe una vera e propria tegola per la MotoGP e le case costruttrici. Quello indiano, infatti, è un mercato su cui le due ruote stanno puntando tantissimo, sfruttando la vetrina del motorsport e seguendo la strada già percorsa dalla Formula1 ormai dieci anni fa (prima di rinunciarci per via delle difficoltà burocratiche e le norme sulle spedizioni dei materiali).
“Ero scettico sulla possibilità che l'India potesse entrare nel calendario già nel 2023 –aveva detto Carmelo Ezpeleta nei mesi scorsi - Tuttavia, dopo aver incontrato il presidente della provincia dell'Uttar Pradesh e aver ottenuto l'impegno che il governo avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per facilitare le procedure doganali, mi sono convinto che che per il Motomondiale sarà una grande opportunità”. Una convinzione che, però, è durata poco, visto che nelle scorse settimane i commissari della FIM hanno effettuato un sopralluogo nel circuito individuato, riscontrando la necessità di effettuare una serie di lavori per avere l’omologazione definita “di tipo A”.
“Servono – spiegano dal Times of India – 4,5 milioni di Euro che nessuno vuole sborsare. A ammetterlo pubblicamente è stata la Fairstreet Sports, società promotrice dell’evento, diretta da Pushkar Nath Srivastava, che ha spiegato che il Buddh Circuit è attualmente gestito dalla società Jaypee Group, mentre la gestione della pista è ancora in capo alla Yamuna Expressway Industrial Development Authority (YEIDA). In una lettera inviata ad entrambe le società, il promotore del Gran Premio d'India ha chiesto loro di avviare i lavori indicati dalla FIM per garantire la sicurezza della pista, e anche il promotore stesso si è offerto di realizzare tali lavori, senza ottenere però alcuna un risposta”.