“Dopo sei giorni a girare sempre sullo stesso circuito ho provato pure un po’ di noia” – pedro Acosta se ne è uscito così nell’intervista esclusiva realizzata da Manuel Pecino. Il ragazzino terribile della Murcia ha deciso di giocarsi la carta dell’atteggiamento distaccato e quasi del fastidio per essersi ritrovato tutti gli occhi puntati addosso. “E’ normale – ha detto – che a Sepang ho fatto buoni tempi, perché avevo girato lì già nello shakedown. Quel test, in verità, significa molto poco dal punto di vista della performance. E’ stato importantissimo per me per conoscere la moto e per capire qualcosa di più sulla MotoGP, ma i tempi non sono veritieri”. E’ l’estrema sintesi del Pedro Acosta pensiero, con il due volte campione del mondo che, però, è già sulla bocca di tutti. I suoi nuovi colleghi si sono detti impressionati di quello che è riuscito a fare a Valencia come a Sepang e chi lo conosce bene, come Efren Vazquez, lo ha addirittura paragonato a Marc Marquez. Adesso per lui è arrivato pure l’endorsement dal Giappone, con Nobuatsu Aoki che ha messo da parte il solito equilibrio da orientale sbilanciandosi così: “Sarà una stagione molto interessante perché Acosta è super talentuoso e la sua frenata è incredibile. In curva percorre meno metri degli altri piloti. Questa è la magia di Pedro Acosta. È impressionante, fa cose che nemmeno Marc è capace di fare”.
Insomma, non c’è un pezzo di mondo del motorsport in cui l’argomento non sia Pedro Acosta. E l’unico a dover provare a frenare gli entusiasmi è, paradossalmente, proprio Pedro Acosta. “Io sono contento solo di aver cambiato circuito e di poter provare nuove cose qui in Qatar – ha spiegato a Manuel Pecino – C’è solo da stare tranquilli, dato che abbiamo solo due giorni e questo sarà il primo vero test che dovremo affrontare. Voglio capire quanto possiamo adattarci velocemente, conoscere ancora meglio la moto e vedere la nostra velocità su un circuito diverso”.
Toni bassi e solo tanta voglia di rimettersi in sella, quasi volendo far passare in sordina il fatto che già tutti siano pazzi di Pedro Acosta. E che anche in KTM hanno cominciato a lavorare per fargli spazio nel team ufficiale, verosimilmente ai danni di Jack Miller. “Per me- ha però ribadito il pilotino di GasGas - la cosa più importante è questo test. Voglio essere in grado di vedere quanto velocemente riesco ad adattarmi a una nuova situazione. Il secondo e il terzo giorno dello shakedown di Sepang siamo stati veloci, ma al momento abbiamo solo due giorni: è una situazione nuova e reale e sarà bello lavorare senza troppi riferimenti”.
Lo spirito, quindi, è quello di chi intende ripartire da zero e senza alcuna aspettativa dai test di Losail in termini di cronometro. L’obiettivo è macinare km, simulare situazioni di gara e, più di tutto, conoscere i comportamenti di una MotoGP su un circuito che poi sarà anche il teatro del vero debutto tra i più veloci del mondo. “Quello che conta – ha concluso – è costruire una base forte. Avrò diverse cose da provare, non so esattamente cosa. Vogliamo fare una simulazione di gara completa: faremo la distanza, ma non i venti giri consecutivi. Non ho aspettative. Voglio iniziare da zero perché penso che quanto fatto in Malesia sia stato un po' irreale”.