Valentino Rossi lo diceva in tempi non sospetti: in Yamaha bisogna cambiare mentalità o le moto europee diventeranno imprendibili. In Yamaha, però, non gli hanno dato ascolto, contando sul fatto che comunque la M1 continuava a vincere e addebitando i segnali di sofferenza all’età dello stesso Valentino Rossi o all’incostanza di Maverick Vinales, visto che poi Fabio Quartararo è riuscito comunque a vincere un titolo mondiale nel 2021. Solo che quei segnali erano concreti e il talento del francese ha solo mascherato qualcosa che poi dall’anno successivo è diventato evidente: la M1 è tecnicamente distante anni luce dalle Ducati, ma anche dalle Aprilia e dalle KTM.
Quindi sì, un po’ in Yamaha se la sono anche cercata, ignorando i segnali di quella che ora sembra una crisi difficilissima da mettersi alle spalle. Ma la sfortuna ci sta seriamente mettendo del suo. Perché dopo aver capito l’errore a Iwata sono corsi ai ripari, ma nel frattempo gli è successo di tutto. E anche i test programmati grazie alle nuove regole sulle Concessioni sono stati in qualche modo sabotati dalla sorte. Perché è vero che il test team non ha limiti di km da poter fare, ma è vero pure che ogni volta che Yamaha ha programmato un test si è messo di traverso il meteo. Senza contare che, nel frattempo, anche il collaudatore Cal Crutchlow è finito fuori gioco a causa delle complicazioni di un infortunio alla mano.
Che in Yamaha sono letteralmente perseguitati dalla sfiga è diventato evidente anche ieri, quando al Marco Simoncelli World Circuit il test team di Iwata sarebbe dovuto scendere in pista per la prima di una due giorni di lavoro intenso. Il motivo? La pista bagnata e il meteo che non promette bene nemmeno per oggi. Per Andrea Dovizioso, chiamato all’ultimo per sostituire proprio Crutchlow, quindi, è stata solo una sgambata utile a lui per togliere la ruggine dopo due stagioni senza salire su una motoGP, ma totalmente inutile per Yamaha che invece ha bisogno di macinare asfalto per provare la M1, testare nuovi materiali e raccogliere il maggior numero possibile di dati. Dovizioso insieme a Fabio Quartararo e Alex Rins, che ieri erano in prima linea proprio per confrontarsi di persona con i tester e gli ingegneri, non hanno potuto fare altro che scambiare quattro chiacchiere generiche, rimandando il tutto alla giornata di oggi. La situazione, però, non permette di perdere tempo e nemmeno di aspettare i capricci del tempo, con Fabio Quartararo che anche dopo il GP dell’Austria è stato chiaro: “Di questo passo ci vorranno due o tre anni per tornare competitivi”.
Sulla due giorni di test a Misano contavano, e tanto, tutti gli uomini di Yamaha, visto che c’era in programma di mettere su strada una importante evoluzione del motore e anche vari accorgimenti aerodinamici che dovrebbero permettere alla Yamaha di risultare più agile e meno macchinosa, senza perdere la potenza trovata grazie alla collaborazione di Marmorini. Un gran lavoro con Yamaha che ieri s’è presentata nel box del Marco Simoncelli World Circuit con ben sette M1, rimaste tutte, purtroppo, con le ruote asciutte dietro la saracinesca. La speranza è che oggi possa andare meglio, ma le previsioni non promettono nulla di buono e comunque sarebbe sempre con una giornata di lavoro in meno rispetto al preventivato. L’impressione è che oltre a darsi un gran da fare in Yamaha dovrebbero cercare anche il contatto di un esorcista bravo.