La MotoGP andrà avanti senza Valentino Rossi e, probabilmente, lo farà senza troppi problemi. Allo stesso tempo però, Valentino Rossi sarà insostituibile. Il suo posto nell’Olimpo del motociclismo lo ha prenotato a suon di vittorie, di gare, di imprese in pista che si traducono in numeri eccezionali. La verità però è che i numeri restano numeri anche in uno sport sempre più tecnico e tecnologico come la MotoGP. Anche Valentino, il giorno in cui ha annunciato il ritiro a fine stagione, non ha parlato dei risultati, comportandosi proprio come farebbe un uomo ricco che non ha bisogno di sfoggiare le sue banconote. Però ha parlato della passione trasmessa alla gente, una passione trasversale che cattura tanto la nonna quanto suo nipote, fino ad arrivare al parroco di Tavullia.
Se le cose sono andate così è anche per il cappellino RossiFumi, i giri nel paddock su di una poltrona motorizzata, l’orecchino che non ha mai tolto, le tute colorate e i caschi speciali. E le scenette. Per 25 anni Valentino ha celebrato vittorie, successi e quant’altro assieme al Fan Club con un qualcosa che non si era mai visto prima. Alcune addirittura, come racconta Alex Briggs in questa intervista, non sono mai state portate a termine.
La prima, indimenticabile, è quella di Claudia Schiffer, nel 1997. Per rispondere alla presunta storia tra Max Biaggi e Naomi Campbell, Valentino fece il girò d’onore al Mugello con una bambola gonfiabile sulla moto. Segue il primo titolo mondiale, nel 1997, Valentino ha un gigantesco numero 1 sulla schiena e indossa una maglietta con scritto Vordciempion.
Quando nelle interviste cominciano a chiedergli come faccia ad andare così forte, Valentino risponde con un’altra scenetta. A Jerez ‘98, dopo aver vinto la gara, Rossi si chiude in un bagno chimico per qualche minuto: doveva solo andare in bagno, così ha corso in fretta. Una scena che ha poi ripetuto 10 anni più tardi, nel 2009, sempre a Jerez de la Frontera. Tornando al vecchio millennio c'è la vittoria a Barcellona nel 1998, quando completa il giro d’onore con il Pollo Osvaldo, fantomatico sponsor di Valentino Rossi che qualche giornalista andò anche a cercare a Tavullia. Quando Valentino vince il titolo del 1999, il secondo della sua carriera e il primo in classe 250, porta a spasso un angelo per la pista.
Poi dalla 500 si passa alla MotoGP, Valentino Rossi e la Honda RC211V (la favolosa cinque cilindri a V) vincono 11 di 16 gare. Stavolta al Mugello, dopo la gara, trova i vigili che gli fanno una multa per eccesso di velocità. Nel 2002 Valentino festeggia in Brasile il 4° titolo mondiale con la squadra del Fan Club: tutti vestiti da nazionale brasiliana, consegnano a Rossi la coppa dei mondiali di calcio.
Nel 2003, sempre con la Honda, Valentino prende la deriva del fuorilegge: a Brno è “condannato a vincere” e spacca le pietre con un piccone assieme a due carcerati, a Sepang (quando vince il 5° titolo) sblocca il lucchetto della prigione.
Nel 2004, anno del passaggio in Yamaha, Rossi controlla il battito della moto come fosse un dottore a Barcellona (l’anno dopo gli verrà data anche la laurea honoris causa) e in Malesia pulisce con la scopa l’asfalto, gesto tornato dopo la citazione di Toprak Razgatlioglu a Portimaõ. Phillip Island, per il sesto titolo, diventa “Che Spettacolo!”.
Nel 2005 Valentino Rossi festeggia il 7° itolo con i 7 nani, nel 2006 al Sachsenring indossa la maglia di Marco Materazzi per celebrare la vittoria dei mondiali. Nel 2007 torna a vincere a Jerez dopo cinque gare: una scia negativa con cui Valentino, in MotoGP, non aveva mai dovuto fare i conti prima. Festeggia con uno strike agli amici vestiti da birilli del bowling.
Nel 2008, in Giappone, Rossi vince l’8° titolo della sua carriera “Scusate il ritardo” e il tutto viene confermato da un notaio a bordo pista con tanto di timbro e codice civile sul tavolo. Nel 2009, ad Assen, Valentino vince la 100° gara e srotola un lungo striscione con un’immagine per ognuno di quei momenti. Nel 2009 infine, è il titolo de “La gallina vecchia fa buon brodo”, con l’uovo numero 9 come i titoli vinti nel motomondiale.