Una frase, una lezione, forse un avvertimento. Qualcosa da lasciarci qui adesso che se ne va, l'ultima cosa che ha scelto di dire - e di scrivere - al suo giovanissimo compagno di squadra prima di andarsene dalla Ferrari e lasciarlo solo nelle responsabilità di un ventenne appena glorificato al ruolo di "predestinato", fresco di due vittorie nella stagione precedente, le prime della sua carriera in Formula 1, catalizzanti e indimenticabili, emotive, come lui.
Una dedica, quella che Sebastian Vettel ha lasciato scritta sul casco di Charles Leclerc all'alba del suo ultimo giorno come pilota Ferrari, alla fine della stagione 2020, che solo il tempo ci ha reso chiara. "Fai qualsiasi cosa per essere felice" ha detto, e ha scritto, Sebastian a Charles nel giorno dei saluti. Non gli ha detto chi, e che cosa, doveva essere o diventare. Non di vincere, non perdere, non di cambiare.
Lo ha guardato, quel ragazzo così entusiasta e pieno, riempito di un sogno che lo ha portato fino in Formula 1 dentro i drammi di una vita densa, e gli ha augurato la felicità. Gli ha detto di cercarla, ovunque, facendo qualsiasi cosa pur di ottenerla. Perché non è tutto lì, tutto nei successi o nelle delusioni della pista, l'essere persone felici. E perché un quattro volte campione del mondo dalla carriera stellare e repentina, come quella avuta dal giovane Vettel, sa meglio di chiunque altro quanto l'illusione possa ferire. Quanto l'essere a un passo dal sogno, e non riuscire ad ottenerlo, possa destabilizzare mente e corpo, fino a trasformare le persone in qualcuno di diverso.
Non ha sperato lo vincesse, quel mondiale che lui non è riuscito a riportare a Maranello. E non ha sperato lo perdesse, gli scappasse tra le mani come una punizione per averlo fatto apparire vecchio, sostituibile e rimpiazzabile dentro quella scuderia che è stata, e che forse continua ad essere, il suo più grande orgoglio. Ha sperato solo potesse capire che no, non sta comunque tutto lì, il sogno di una vita. Non dentro una bandiera alzata fuori da una porta a Maranello, non in un giro veloce e un risultato che è costato i sogni, le fatiche, e le rinunce degli anni più spensierati della sua vita.
Nel "fai qualsiasi cosa per essere felice", oggi che uno dei due se ne va dalla Formula 1 e l'altro affronta le difficoltà del ritrovarsi per la prima volta in lotta per il mondiale con una scuderia che non è solo una squadra, ma è molto di più, c'è una lezione che Sebastian lascia a Charles. Che gli affidava nel 2020, andandosene dalla Ferrari tra le delusioni e i rimpianti, ma che oggi conta più che mai.
Una lezione per Leclerc e per tutti i giovani di questa generazione di piloti affamati, destinati a cose grandi. Forse il vero patrimonio che Vettel lascia alla Formula 1, più dei suoi titoli mondiali e degli applausi negli anni d'oro con Red Bull: il successo precoce, totalizzante, la discesa verso gli inferi di chi non è riuscito a chiudere un cerchio, la redenzione dentro un mondo nuovo, fatto di una felicità che esce dalla pista, dalla competizione, e dai sogni di un Sebastian bambino.
Sembra esserci scritto: realizzali, se puoi, Charles. Realizza tutti i sogni che hai. Ma non dimenticarti di chi sei mentre ci provi, non perderti come ho fatto io. Non dimenticarti di essere felice. Perché poi, quando lasci, sta tutto lì. In chi sei stato mentre ci provavi.