C’è un déjà-vu che si materializza sul campo dell’Arthur Ashe Stadium. Dodici mesi fa, lo stesso palcoscenico vide Alexei Popyrin sorprendere il tennis mondiale, eliminando Novak Djokovic nel terzo turno. Ora l’australiano, attualmente numero 36 del ranking, cerca un’altra giornata magica, trovando dall’altra parte della rete Jannik Sinner, numero uno del mondo (seppur a rischio sorpasso da Carlos Alcaraz) e campione in carica degli Us Open.
Il 26enne di Sydney non si nasconde. “Credo che tutti abbiano una debolezza, anche i migliori”, ha spiegato in conferenza stampa, ricordando che la chiave sta nell’imporre il proprio tennis. Più che al passato, Popyrin guarda alla continuità che gli è spesso mancata: gran servizio, dritto devastante, ma anche il rischio di un errore in serie. “Il mio obiettivo è restare solido: ho fatto i quarti a Monte Carlo e Toronto, ora voglio alzare ancora il livello”.
Il precedente tra i due è remoto e poco indicativo, ma va contro il campione azzurro: Madrid 2021, vittoria di Popyrin sulla terra battuta. Da allora Sinner ha scalato il tennis mondiale, conquistando nell’ultimo anno Australian Open, Wimbledon e proprio Us Open. A New York ha iniziato spedito, liquidando il ceco Kopriva in tre set rapidi (6-1, 6-1, 6-2). La sensazione è che Jannik sia pienamente ristabilito dopo il ritiro in finale a Cincinnati contro Alcaraz per un malessere fisico.
"Si è migliorato tantissimo negli scorsi anni, ha vinto contro Nole, quindi devo stare tanto tanto attento", ha commentato Sinner alla vigilia riferendosi a Popyrin.

Se il duello Sinner-Popyrin è il match principale per il pubblico nostrano, non mancano le altre storie italiane. Lorenzo Musetti, dopo l’infortunio di Parigi e l’ingresso nella top 10, si è detto pronto a un “progetto da numero uno” (Tuttosport). Il carrarino affronta il belga David Goffin per raggiungere un possibile derby tricolore con Flavio Cobolli, atteso da Jenson Brooksby. Cobolli, numero 26, cerca riscatto dopo qualche inciampo estivo, ma resta una delle nuove certezze del movimento azzurro.
E poi c’è Luciano Darderi, che avrà l’onore e l’onere di sfidare Carlos Alcaraz al terzo turno. Lo spagnolo, che dopo i capelli ha rasato a zero anche il povero Mattia Bellucci, a cui ha lasciato appena quattro game (6-1, 6-0, 6-3 in meno di cento minuti), si presenta come un ostacolo quasi insormontabile.
Il paradosso è che tanti azzurri siano finiti nella stessa metà del tabellone: un percorso che rischia di trasformare il torneo in una sequenza di derby fratricidi (unica altra possibilità, che qualcuno esca prima). Ma il tennis italiano vive un periodo mai visto: quattro nomi in contemporanea agli Us Open con ambizioni concrete. Non succedeva nemmeno nell’epoca d’oro di Panatta. Senza dimenticare, nel femminile, Jasmine Paolini, qualificatasi per il terzo turno.

A margine c’è un’altra immagine virtuosa: Sinner che, lontano dalle cronache sportive, ha acquistato i campi da tennis di Sesto Pusteria dove aveva tirato i primi colpi, mettendoli a disposizione gratuita dei bambini. All’ingresso ha fatto incidere: “Rendo a questo luogo solo ciò che mi ha dato. Forza! Non abbandonare mai i tuoi sogni”.