Agli Us Open 2025 le attenzioni erano concentrate soprattutto sui protagonisti del singolare: Carlos Alcaraz, Jack Draper, Iga Swiatek e, almeno sulla carta, Jannik Sinner. Il ritiro dell’azzurro dopo il malessere di Cincinnati ha tolto di scena non solo il suo percorso individuale ma anche l’esordio atteso nel doppio misto insieme a Katerina Siniakova, coppia che avrebbe dovuto affrontare Zverev-Bencic. Alla fine, però, a imporsi sono stati due giocatori che con i grandi riflettori hanno sempre avuto meno dimestichezza. Sara Errani e Andrea Vavassori hanno battuto in finale Swiatek e Casper Ruud, conquistando il loro terzo Slam insieme dopo la vittoria dello scorso anno a New York e il successo al Roland Garros 2025. Un titolo che porta con sé anche un dato economico non trascurabile: il nuovo montepremi del doppio misto, un milione di dollari, da dividere tra i vincitori. Eppure, proprio loro erano stati tra i più critici verso la riforma del torneo. Nei mesi scorsi Errani e Vavassori avevano parlato apertamente di un format “completamente stravolto”, ridotto a “pseudo-esibizione incentrata solo sull’intrattenimento e lo spettacolo”, accusando gli organizzatori di aver escluso i veri specialisti per riservare spazio ai campioni dei singolari. “Una profonda ingiustizia, una mancanza di rispetto verso un’intera categoria di giocatori”, avevano scritto in un comunicato, aggiungendo che “mettere il denaro al di sopra del tennis non è mai una buona idea”.

La vittoria di New York li consacra di nuovo come coppia di riferimento, ma come concilia le accuse rivolte al nuovo format con l’esultanza di oggi? Gli stessi protagonisti che parlavano di “spettacolo” e “marketing” hanno finito per diventare il volto vincente dell’evento. Durante la premiazione i toni sono stati diversi. Vavassori ha sottolineato il lavoro di squadra e la soddisfazione personale: “In questi due anni abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Ho vissuto grandi esperienze anche con Simone Bolelli, ma giocare con te è eccezionale. Grazie al nostro team e ai tifosi: il doppio merita più visibilità, non solo in occasioni come questa”. Errani ha risposto con parole simili: “Andrea, sei troppo forte. Con te mi diverto molto, condividere questi momenti è speciale. Grazie al nostro staff e a chi ci ha seguito fino a tarda notte. È incredibile giocare davanti a voi e sentire l’affetto degli italiani da casa”. Resta la contraddizione: Errani e Vavassori hanno difeso il titolo e rafforzato il valore del doppio, ma lo hanno fatto all’interno di quel format che loro stessi avevano definito “una pseudo-esibizione”. Grande vittoria o legittimazione di un modello contestato?