La MotoGP riesce a sorprendere ancora, come se fosse un vecchio assolo di chitarra: senti Stairway to Heaven, sai cosa aspettarti ed è vecchio, già scritto. Eppure in qualche modo riesce ad arrivarti in un modo diverso. A Valencia non c’è Marc Marquez, il mondiale è finito da un pezzo e pure Pecco Bagnaia non si sente tanto bene, al punto da chiudere col 14° tempo le prequalifiche del venerdì. Eppure in cima alla classifica dei tempi Pedro Acosta e Marco Bezzecchi sono separati da meno di uno starnuto e sul passo gara sembrano entrambi in grado di vincere. Valencia è una pista stretta in cui è difficile passare, così la qualifica prima e la partenza poi saranno fondamentali, ma il fatto che i due corrono con moto diverse fa ben sperare nello spettacolo. Entrambi sanno bene di avere una grossa opportunità, che per Acosta sarebbe la prima e per Bezzecchi significherebbe raggiungere le vittorie del 2023, stagione in cui chiuse a 329 punti contro i 323 accumulati finora. Dietro quelli che per il momento sembrano i grandi favoriti della domenica troviamo le Ducati di Franco Morbidelli e Alex Marquez: difficile vedere un GP senza una Desmosedici in odore di vittoria, eppure è esattamente quello che sta succedendo.
Bello vedere Ai Ogura in quinta posizione, anche se il giapponese è di poche parole e si è limitato a dirci di essersi trovato bene con la moto. Sesto Jack Miller, velocissimo nel turno della mattina e primo pilota Yamaha, a riprova del fatto che il tracciato spagnolo resta uno dei suoi preferiti. Fabio Di Giannantonio è settimo e punta a una buona qualifica per salire sul podio. La classifica dei primi dieci si conclude poi con Fermín Aldeguer, Joan Mir e Fabio Quartararo. Quest’ultimo si ritrova in pieno rettilineo con la moto che perde benzina bagnandogli il braccio: “Ho cambiato la tuta perché non volevo rischiare di prendere fuoco”, ci ha raccontato con un sorriso, di fatto l’unico in un debriefing in cui il francese ha parlato della solita insoddisfazione. Sulla V4 guidata da Augusto Fernandez (20°) ha spiegato di non avere grosse aspettative: “Sono andato a vedere i dati solo perché mi annoiavo e non sapevo che fare”.
Continua, invece, la salita al golgota di Pecco Bagnaia (14° e mai davvero veloce) al quale sembra che neanche i test di fine stagione potranno riportare il sorriso: “Le moto rimarranno queste, sarà un test per provare altre cose. Sicuramente se ci sarà un cambiamento sarà per il prossimo anno”. Il weekend sembrava partito diversamente dopo le sue parole del giovedì, invece ancora una volta pare che la sua posizione in griglia possa essere stabilita lanciando i dadi. Di quelli con 20 facce però, come nei giochi da tavolo, non quelli a cui si era abituato nelle ultime stagioni.
Bello poi ascoltare Jorge Martín, che chiude la sua prima giornata in moto dopo quattro mesi con il 22° crono: “È difficile non spingere”, ci ha spiegato. “Non voglio rischiare perché i dottori mi hanno detto che se dovessi cadere di nuovo sarebbe un disastro per il mio corpo. Così quando ho visto che stavo esagerando sono tornato al box e mi sono dato una calmata. Devo prendere il weekend con calma e con l’obiettivo di prepararmi per il test, ora mi sento al 70%”.
È stata una giornata difficile invece per Nicolò Bulega, ultimo a poco più di un secondo dalla testa della classifica: “Devo mettere a posto tante piccole cose e qui non ci venivo dai tempi della Moto2, per cui sto un po’ cercando di adattarmi. Un obiettivo che mi farebbe contento? In questo momento devo solo girare e prendere confidenza con la moto, le gomme e tutte le altre cose di questa MotoGP”. La sensazione è che la qualifica sarà anche più importante de solito, non solo per Nicolò.