“Ho fatto schifo”. E poi “ho combinato un disastro”. E ancora: “la caduta di ieri mi ha condizionato, ma avrei potuto arrivare più avanti”. Ecco, per capire veramente come è un pilota guardatevi l’ultimo episodio di Inside e, soprattutto, concentratevi su Nicolò Bulega, che se ne dice di tutti i colori da solo mentre il mondo vorrebbe solo dirgli “bravissimo” per il solidissimo esordio in MotoGP. Lui, Bulega, ma i piloti tutti in generale, ha gli occhi sempre e solo sue quello che manca. Su quello che c’è da fare ancora. Strappa quasi un sorriso, perché la verità è che portarsi a casa un punto dal tuo primo weekend in MotoGP e dopo aver guidato un missile terra terra in un test privato a Jerez mezzo condizionato dalla pioggia e per sole tre ore è roba da extraterrestri. Ma se fai il pilota finisci per dirti da solo che hai fatto schifo secondo chissà quale severissima scala di autogiudizio. Sembra una esagerazione, invece è umanità. L’umanità che hanno ragazzi che sono praticamente arrivati sul tetto del mondo, ma ragionano sempre con lo spirito di chi merita di finire dietro la lavagna.
E quello sfogo di Bulega aiuta un po’ a capire anche l’intera stagione di Pecco Bagnaia, le uscite che sono sembrate lamenti. Le prese di posizione fatte passare per capricci. Quando, in verità, erano solo inviti – anche a Ducati – a essere altrettanto critici come lui sente di esserlo verso se stesso. E come ha fatto anche a Portimao, proprio come racconta lo stesso episodio di Inside: “È stata una gara molto brutta, con pochissimo grip, ma il problema è che ho continuato a dire per tutto il weekend che avevo poco grip”. Soluzioni che non sono arrivate neanche in Portogallo, ma che Bagnaia pretende prima di tutto da se stesso, anche se si tende sempre a voler far credere che ci sia chissà quale spaccatura in seno al box o chissà quale complotto in corso. Il campione italiano l’ha ribadito, sempre a modo suo, pure nel comunicato stampa diffuso da Ducati prima del week end di gara a Valencia.
“È stato un anno complicato – ha ammesso - Ho lavorato duro, mi sono spinto oltre in alcune gare, meno in altre, ma non sono riuscito a ottenere risultati costanti”. Ormai c’è solo da aspettare che finisca tutto per resettare come ha detto Marc Marquez? No, in verità c’è da lavorare ancora. Fino all’ultimo secondo dell’ultimo giorno in sella. “Continuerò a lavorare - – ha concluso Bagnaia – con l'obiettivo di tornare competitivo e costante nelle mie prestazioni. Approfitterò anche di questo ultimo fine settimana e poi dei test di martedì per raggiungere questo obiettivo”. L’obiettivo, insomma, di ogni pilota. Anche di quel Nicolò Bulega che non ci pensa nemmeno a prendere i suoi due fine settimana in MotoGP come una sorta di gita premio.
“Sono felice di tornare presto in pista – ha infatti ribadito il vicemapione del mondo della Superbike - Ho avuto qualche giorno per capire e analizzare meglio quanto fatto lo scorso fine settimana in Portogallo. Sono sicuro che arriverò. Non dico che farò meglio, ma mi sentirò più a mio agio in sella e affinerò un po' la mia tecnica. Cercherò di percorrere quanti più chilometri possibile per acquisire sempre più sicurezza in sella”. Come, insomma, uno che guarda sempre a tutto quello che manca, anche se ciò che ha già conquistato è tantissimo e basterebbe a un comune mortale per sentirsi già appagato.