La medicina di Valentino Rossi per affrontare il ritiro è diversa da quella dei suoi illustri colleghi: Jorge Lorenzo ha scelto la bella vita, Dani Pedrosa è diventato collaudatore, Casey Stoner si è buttato su pesca e famiglia. Valentino no, lui è partito con un ruolino di marcia che non prevede tempi morti, per quanto più che una scelta mirata potrebbe essere semplicemente un caso derivato dal suo enorme peso umano e sportivo.
Valentino dalla 100 Km dei Campioni al Ranch di Tavullia è passato al Quirinale, dove assieme ad altri sportivi (tra cui Pecco Bagnaia e Tony Cairoli) ha incontrato il Presidente Sergio Mattarella, per poi volare a Valencia e mettersi al volante di un missile da corsa preparato dal team WRT. La squadra belga, forte di una grande esperienza nei campionati GT, ha messo a disposizione di Rossi una Audi R8 LMS GT3, vettura con la quale il Dottore potrebbe gareggiare nel Fanatec GT World Challenge Europe, campionato che comprende le 24 Ore di Spa e due appuntamenti in Italia, Imola e Misano, su di un totale di 10 tappe in calendario. Se inizialmente si pensava che Valentino avrebbe corso con Ferrari, con la quale si prepara a correre la 12 Ore del Golfo con il Team Kessel per la terza volta, le Desmosedici che ha scelto per la MotoGP lasciano intendere il contrario. Correre con Audi gli permetterebbe di stringere un legame più forte con la Ducati e, al contempo, non perdere i privilegi derivati dall’essere un uomo Yamaha, un 'win-win', come dicono gli inglesi, che in pochissimi possono permettersi.
Ad ogni modo finito il test - senza accordi ufficiali per il prossimo futuro - Rossi è tornato in patria per i 110 anni della FMI, dalla quale è stato premiato assieme a Tony Cairoli al Palazzo dei Congressi di Riccione: “Due grandi personalità delle due ruote con carriere incredibili - ha dichiarato Giovanni Copioli, Presidente della FMI, durante l’evento - hanno fatto la storia dello sport”.
Immancabile, a questo punto, una domanda a Valentino sul test di Valencia con la R8 LMS, vettura accreditata secondo dati ufficiali di 585 cavalli di potenza e una coppia massima di 550 Nm. Rossi non si è sbilanciato troppo sulle sensazioni provate al volante e su quello che sarà il suo futuro, ma ha voluto comunque dare un’imbeccata agli appassionati: “La mia nuova avventura su quattro ruote? Posso dire che a Valencia ho fatto registrare gli stessi tempi sul giro che ho fatto sulla MotoGP”. In tre parole: è andato forte. E, probabilmente, non vede l’ora di tornare a guidare.