Il Ranch di Valentino Rossi è un posto unico al mondo per tutta una serie di motivi, tra cui il fatto che per girarci vengono usate moto allestite ad hoc e pure la terra che sollevano è stata pensata appositamente per questo. Lì dentro di auto se ne vedono poche, fatta esclusione per qualche occasione particolare come ha raccontato lo stesso Valentino in una lunga intervista col giornalista statunitense Graham Bensinger: “In pista non ci possono entrare le auto, ogni tanto ci vado… ma solo io”, ha raccontato prima di caricarlo su di una Ford Focus RS da 400 cavalli per portarlo a fare un giro ad un Ranch più infangato del solito. Sta di fatto che, nelle ultime settimane, sullo sterrato di Tavullia sono passati un camper per uno spot eBay - nuovo sponsor del Mooney VR46 Racing Team in MotoGP - e una BMW guidata dallo stesso Valentino Rossi che, da quest’anno, è pilota ufficiale M Motorsport.
Ecco perché l’idea di aprire la pista alle auto forse non è poi così lontana. Il Ranch è stato pensato per divertirsi, ma anche per preparare in maniera efficace e diversa le gare in pista: ora che Valentino corre in macchina e non in MotoGP, pensare ad un tracciato per consumare quattro ruote alla volta invece di due non sarebbe sbagliato. Magari proprio lì al Ranch con chissà quali mezzi, magari invece da qualche altra parte per non intaccare lo spirito del progetto originale.
D’altronde qualcosa del genere in famiglia c’è già: Graziano Rossi ha, ormai da anni, un circuito per le auto da drift davanti a casa, insieme a qualche macchina pensata per viaggiare di traverso. Ad ogni modo, l’idea di portare il concetto del Ranch al mondo dell’automobile potrebbe funzionare anche meglio: basterebbe montare quattro gomme da bagnato su di un kart e spingerlo al limitatore tra quei saliscendi, magari in gara proprio con i ragazzi dell’Academy. Sportellate e spettacolo non mancherebbero.