Con l’età che avanza, ha raccontato Valentino Rossi, cambia anche la percezione del rischio. E se è vero che passare dalle moto alle auto è più semplice che fare il contrario, è vero anche che ogni categoria ha le sue regole. Lo raccontava Luca Ghiotto a MOWGP, ex pilota di Formula 2 impegnato anche lui nel GT World Challenge Europe: “Quando salgo su di un prototipo per me è come andare in bicicletta - ha detto nella nostra diretta su Instagram - ma con queste auto da GT ho impiegato più di un anno a trovare la quadra”.
A Zandvoort, nei Paesi Bassi, Valentino chiude gara 1 al 15° posto e gara 2 al 16° assieme al compagno di squadra Frederic Vervishch. Il venerdì un incidente costringe i due a cambiare auto e a perdere un turno di prove. Il sabato Rossi parte 23° a causa di una penalizzazione di tre posizioni per aver ostacolato un altro pilota in qualifica, rimonta, trova la velocità. Poi però sale con troppo ottimismo su di un cordolo interno in curva 8 e perde la macchina, rimediando un testacoda che lo porta nella ghiaia e penultimo in classifica. Vervish, nei suoi trenta minuti di gara, riesce a recuperare fino al 15° posto. In gara 2 le cose vanno meglio, ma partire dalla 14° posizione - anche a causa di una bandiera rossa in qualifica - non aiuta e la coppia di piloti chiude in sedicesima piazza.
Il quinto round dell'GTWCE non è stato in linea con le aspettative quindi, anche se Valentino aveva già messo le mani avanti definendo quello di Zandvoort un circuito in cui “fare bene è difficile e sbagliare è facilissimo”. Se non altro, tra due settimane Rossi correrà a Misano per un altro weekend sprint (quindi due gare di un’ora, una il sabato e una domenica) e con tutte le probabilità avrà più di un motivo per sognare il podio. La pista è casa sua, con le auto ci ha già girato e il pubblico darà una mano.