Era ottobre, si correva un gran premio e il destino ha voluto che si scrivesse la pagina più triste della storia recente del motorsport italiano. Adesso sarà ottobre, si correrà un gran premio, e il destino ha voluto che proprio negli stessi giorni in cui dieci anni fa abbiamo detto addio a Marco Simoncelli, la MotoGP si troverà ancora a Misano, nel circuito che porta il nome del Sic, per il GP dell’Emilia Romagna. E sarà anche l’ultima volta di Valentino Rossi sulla pista di casa, davanti al suo pubblico e ai suoi tifosi, davanti a quella marea gialla che, se ci fosse stato ancora il Sic, sarebbe naturalmente diventata una eredità da raccogliere. In molti, e anche l’autore di un recente libro sul Dottore, sostengono che quel maledetto giorno di ottobre di dieci anni fa ci ha strappato due campioni: Marco Simoncelli, che è stato strappato proprio alla vita, e Valentino Rossi, che da quell’addio non s’è mai davvero ripreso, sentendosi quasi investito del “dovere di andare avanti”. Ipotesi, costruzioni che magari sono solo suggestive, modi per provare a condire di romanticismo un disegno che, invece, è stato crudele e basta. Impossibile sapere davvero.
Quello che è certo, invece, è che i due, Valentino Rossi e Marco Simoncelli, si volevano bene davvero, e che da quella amicizia interrotta dal destino è nato un progetto che oggi si chiama VR46 Riders Academy e che sta scrivendo il presente e il futuro della velocità in moto italiana. Un legame spezzato, quindi, che è diventato capacità di generare un bene e che a Misano, proprio nei giorni dell’anniversario, proprio nella pista che porta il nome del Sic, potrebbe far assistere a qualcosa che non è mai accaduto nella lunga carriera di Valentino Rossi: rinunciare al 46.
E’ solo una proposta che circola sui social, sia inteso, e non c’è assolutamente nulla di concreto. Anzi, non sappiamo nemmeno se si può fare, ma l’idea c’è sembrata suggestiva e per questo ve la raccontiamo. Perché da qualche giorno, in particolare in un noto gruppo Facebook di tifosi di Valentino Rossi, alcuni utenti hanno lanciato un appello: “Sarebbe bello se a Misano, per l’ultima volta davanti al suo pubblico e nella pista che porta il nome di Marco, Valentino Rossi corresse con il numero 58, proprio quello del Sic, sul cupolino della sua Yamaha M1”.
Rinunciare al 46 è qualcosa che Valentino Rossi non ha mai fatto, neanche quando la vittoria dei suoi nove mondali lo ha messo davanti alla scelta se proseguire con il numero di sempre (quello scelto come tributo al babbo Graziano tanti anni fa) o fregiarsi del numero 1, quello dei campioni del mondo in carica. Però questa volta sarebbe diverso e magari chi ha lanciato l’idea sui social, al di là se si concretizzerà o meno, ha offerto uno spunto, il principio di un pensiero, un impulso a valutare l’idea. Perché difficilmente il Dottore e i piloti che con Marco Simoncelli hanno condiviso un pezzo di strada lasceranno che l’anniversario dei dieci anni si riduca a un semplice ricordo o al classico minuto di silenzio o di casino. Qualcosa, dicono dalle parti di Tavullia, Valentino e i suoi faranno. E se fosse davvero correre con il 58?