In apertura, in senso orario: Miguel Oliveira, Maverick Vinales, Joan Mir, Jorge Martin e Fabio Quartararo.
Gli alpinisti sognano di scalare l’Everest, i piloti di battere Valentino Rossi. È così da vent’anni e, per certi versi, lo sarà sempre. Rossi ha dato al motociclismo quello che Michael Jordan ha dato al basket, ritrovandosi ad essere un’icona ancora prima che uno sportivo. Perché se non c’è Valentino la gente vende i biglietti per la gara su Marketplace, ma se parte dalla prima fila si alza lo share televisivo. Non è un’opinione, sono numeri. E se i grandi dell’NBA di oggi sono cresciuti guardando Space Jam, i giovani piloti della MotoGP sono arrivati nel motomondiale con il mito di Valentino Rossi.
Migliaia di ragazzi che impennavano con la bicicletta e truccavano il motorino in nome del 46 giallo, del suo WLF e delle scenette celebrative dopo una vittoria. Alcuni di loro si sono infilati in una tuta di pelle per correre con le minimoto e sono andati alle corse per incontrare il loro idolo. Per essere come lui hanno cominciato a correre e, inevitabilmente, qualcuno è arrivato in MotoGP. Per correre contro tutti, ma specialmente contro Valentino, che ha portato il motociclismo ad un livello mediatico mai visto prima ed ora ne paga le conseguenze, trovandosi un’orda di (ex) piccoli fan che hanno il primo obiettivo di batterlo in pista. Qualcuno, a questo punto, potrebbe dire che è il karma.
I colleghi spagnoli di Todocircuito hanno raccolto le foto di alcuni piloti della MotoGP con il loro idolo di Tavullia, che corre da quel 1996 in cui molti di loto non erano ancora nati. In una foto ci sono Maverick Vinales e Miguel Oliveira, in un’altra c’è lo stesso Fabio Quartararo che da quest’anno prenderà il posto di Rossi nel team ufficiale Yamaha. C’è anche il celebre scatto con Marc Marquez, già vestito con i colori Honda Repsol, ed una con Jorge Martin scattata nel 2006. In questa schiera di adulatori non manca nemmeno il campione del mondo Joan Mir, che ha sempre parlato di Valentino Rossi come il suo idolo di sempre. “Non mi fido più di chi lo dice - aveva scherzato il Dottore - perché ormai ho capito che non va a finire bene”.
E poi c’è l’Academy, con quei piloti a cui Valentino Rossi ha insegnato i propri metodi e che adesso sono diventati dei rivali in pista. Primo tra tutti Franco Morbidelli - miglior pilota Yamaha del 2020 - con cui il 9 volte iridato dovrà condividere il box del Team Petronas. A lui si aggiungono Pecco Bagnaia, fresco di promozione nel team ufficiale Ducati, e Luca Marini nel Team Avintia. A tal proposito Zoran Filicic, in un’intervista rilasciata a Men on Wheels, aveva dichiarato che: “Spero che lui (Valentino, ndr.) riesca a lanciare uno dei ragazzi dell’Academy come Morbidelli verso la rincorsa del titolo, questa sarebbe la sua grandissima vittoria. Perché quando sei un grande maestro ad un certo punto i tuoi allievi ti superano".