“Non c’è nessuna firma e ci sono, anzi, mille cose da definire e mettere a posto” – Così Davide Tardozzi, ospite del podcast della Gazzetta dello Sport, ha risposto alla domanda sul presunto accordo tra l’azienda di Borgo Panigale e il Team VR46 Aramco per la fornitura delle moto nella MotoGP della prossima stagione. C’è la trattativa, come è noto, che è anche in fase avanzata, ma non c’è niente di stabilito. E, a quanto pare, neanche di definito. L’uomo Ducati ha confermato che i vertici dell’azienda bolognese, così come tutta la struttura che si occupa del reparto corse con Gigi Dall’Igna a capo, è più che disposta a valutare l’ipotesi di scendere in pista con otto moto già dal 2022. Confermando, di fatto, che la trattativa è aperta anche con la Gresini Racing.
Tardozzi ha però spiegato che se la strada sarà quella dei quattro team, difficilmente le otto moto saranno tutte ufficiali: “Pensare a otto moto ufficiali non ha senso –ha affermato - Abbiamo dato una moto ufficiale a Jorge Martin quest’anno, ma la moto ufficiale serve per togliere l’ultimo decimo. Ad un rookie non serve la moto factory e, anzi, per chi è all’esordio può andare benissimo la moto dell’anno precedente, con tutti gli aggiornamenti più evoluti e, chiaramente, il pieno sostegno, sempre, di Ducati".
Un messaggio in codice per Nadia Gresini, che nel frattempo sta parlando anche con Aprilia, oppure proprio per Alberto Tebaldi e Alessio Salucci (Uccio), che si occupano delle trattative relative al Team VR46 Aramco? Probabilmente solo una riflessione, senza secondi fini e mittenti nascosti, da parte di un uomo che ha maturato grande esperienza nelle corse. Anche perché, se l’accordo con la VR46 dovesse andare a buon fine, la quantità di denaro di cui il team tavulliese disporrebbe sarebbe tale da poter garantire l’acquisto di due Desmosedici identiche a quelle degli ufficiali e del team Pramac.
Ammesso che la trattativa sia effettivamente in stallo, l’intoppo potrebbe riguardare, semmai, la scelta dei piloti. E’ noto, infatti, che Ducati vuole avere voce in capitolo e preferisce gestire direttamente i piloti, così come è noto, dall’altra parte, che la VR46 vorrebbe poter puntare su uno dei ragazzi dell’Academy. Il problema non si pone per Luca Marini, che è già legato a Ducati, ma potrebbe porsi per l’altra sella eventualmente a disposizione. Ma, almeno a sentire Tardozzi, sul tavolo c’è ancora tanto da discutere e di certo quello dei piloti non è l’unico argomento in ballo.
"Non manca solo la firma – ha ribadito - mancano molti dettagli. Altre case stanno facendo le loro offerte. Ad oggi non c’è nulla di firmato, ci sono discussioni in corso con VR46 e Gresini Racing ed entrambe hanno dialoghi con altri costruttori. Ci sono mille cose da mettere a posto”. Parole, quelle di Tardozzi, che lasciano chiaramente intendere che al Mugello non ci sarà alcun annuncio ufficiale, anche se in occasione del GP d’Italia sarà sicuramente possibile sapere qualcosa di più o almeno capire verso dove si indirizzeranno le scelte.
Per quanto riguarda la Gresini Racing, la concorrenza per Ducati è costituita da Aprilia, mentre per quanto riguarda il Team VR46 Aramco, la “rivale” è Yamaha. L’azienda di Iwata, infatti, non vorrebbe lasciarsi sfuggire l’occasione di legarsi in maniera più ancora più salda a Valentino Rossi e a tutto quello che questo nome comporta a livello di marketing e immagine. Al di là della scelta del pilota, infatti, che deciderà proprio con Yamaha se correre per un altro anno, in Giappone sono interessati anche al Valentino Rossi imprenditore.