Probabilmente se lo sarà chiesto più di quanto ce lo siamo chiesti noi: come sarà la vita fuori dalle corse? Valentino Rossi ha una risposta parziale, perché di corse vive ancora anche se non c’è più l’urgenza di essere il numero uno tutte le domeniche. C’è l’esigenza di migliorarsi sempre un po’, di essere competitivo, di imparare di nuovo la guida e quindi rinascere, come succede quando impariamo una nuova lingua e scopriamo parole diverse.
In una chiacchierata con i colleghi di TNT Sports poi ripresa da crash.net, Valentino prova a spiegare i cambiamenti più evidenti di questa vita: “Quando ho smesso di correre in MotoGP, la mia mentalità è cambiata. Hai meno pressione, cominci a capire alcune cose in modo diverso rispetto a quando fai il pilota. Perché quando fai I pilota sei concentrato in una sorta di bolla e il resto lo capisci un po’ meno: sei molto focalizzato sulle corse. Vivi per quello. Hai anche altre cose da fare, certo, ma sei sempre lì, sempre dentro il meccanismo per capire come andare forte e tutto il resto”.
Più che dirci com’è ora ci spiega com’era prima, o comunque come la vive un pilota in attività. Il che ci racconta anche delle strane abitudini dei piloti di oggi, sempre più concentrati sull’obiettivo e lontani dal mondo che li circonda. Di contro probabilmente Valentino è rimasto stupito da quante cose ci siano da fare al di fuori delle gare: “Ora sono più rilassato, ma a parte quello la mia vita non è cambiata troppo: ho ancora tantissime cose da fare, perché lavoriamo veramente tanto per la squadra, per esempio, e per l’Academy, in modo da dare una bella mano a tutti i nostri piloti. E poi lavoro, lavoro di più. Quando facevo il pilota lavoravo di meno, invece adesso passo un sacco di tempo in ufficio e faccio tante cose diverse”.