Sulle difficoltà di Valentino Rossi in questo 2021 si è scritto di tutto. L’età che avanza è, per molti, il vero ostacolo del nove volte iridato, ma il tracollo in termini di risultati rispetto al 2020 è stato troppo repentino. D’altronde il passaggio in Petronas - con una squadra in parte nuova e una moto leggermente diversa - sono cambiamenti più chiari di quanto possa esserlo un anno sulla carta d’identità. Ad appoggiare questa tesi anche Livio Suppo, in una recente intervista per MOW: per il manager torinese potrebbe trattarsi dei cambiamenti tecnici, così come delle conseguenze allo spavento di Rossi in seguito all’incidente in Austria nel 2020.
Marco Melandri invece, sempre su MOW, ha parlato soprattutto di uno stile di guida diverso rispetto a quello dei piloti più freschi. I colleghi spagnoli invece, lo hanno chiesto al diretto interessato in seguito al GP d’Olanda. Queste le risposte di Valentino: "Il modo di guidare è cambiato negli ultimi cinque anni, soprattutto la posizione del corpo sulla moto", ha spiegato Rossi "Ora tutti si sporgono molto di più dalla carena, sporgendo la testa, le spalle e i gomiti. Dal mio punto di vista, anche il modo in cui arriviamo in curva e le linee che facciamo sono cambiate molto. Perché con queste moto, queste gomme e questi freni puoi fare le curve molto più velocemente, e questo ti costringe a guidare in modo diverso”
L’aerodinamica affatica di più, ma non condiziona lo stile di guida. Perché avere una moto più veloce significa accelerare più in fretta e frenare più forte: “Non credo che questo nuovo stile di guida sia dovuto all’aerodinamica - l’analisi del 46 - Tutto sommato hai una migliore accelerazione, e questo significa che puoi arrivare alla curva successiva più velocemente e puoi anche frenare più forte. La moto è un po' più pesante quando si cambia direzione, quindi devi usare più forza. Penso che questa sia la conseguenza più grande di tanta aerodinamica, che non incide più di tanto sullo stile di guida”.
Non si tratta quindi di una questione di stile, ma di impegno fisico: “Ognuno ha il proprio stile, vedo che ci sono piloti che vanno molto veloci anche mantenendo una posizione più normale in moto, per esempio Miller o Morbidelli. Ma è più difficile dal punto di vista fisico perché ora la moto è più impegnativa. Sono moto più veloci , hai tutta quell'aerodinamica, puoi frenare molto più tardi, accelerare tutta la moto... non è una questione di posizione sulla moto, ma in generale ora è tutto più difficile fisicamente”.