Andrea Scanzi, per due anni, ha ricoperto il ruolo di inviato della Stampa per il Motomondiale. Un ruolo che si è lasciato alle spalle poco prima della morte di Marco Simoncelli. Infatti, a Sepang non andò, in quanto lavorava già per Il Fatto Quotidiano. In un video, pubblicato nelle stories del suo profilo Instagram, ha ricordato questo periodo della sua vita che, stando al suo racconto, non rimpiange affatto: “Non mi manca per niente. Ho conosciuto delle persone stupende lì dentro, colleghi bravissimi molto più di me, grandi uomini di sport. Ho conosciuto Valentino Rossi e Simoncelli, ancora piango se ci penso, però non rimpiango per niente quel periodo, perché è stato un periodo durissimo”.
E spiega perché abbia chiuso definitivamente con quel capitolo della sua vita: “Ero sempre in volo, aereo, macchina noleggiata e Valencia, Texas, Malesia e Australia non sapevo neanche dove fossi, vedevo soltanto circuiti. Avevo un pessimo rapporto col direttore Mario Calabresi, scrivevo di cose di cui non volevo scrivere, non avevo una vita privata felice, mi son separato volevo andare al Fatto Quotidiano ma ancora non c'erano gli incastri giusti. Non andava ancora in televisione, economicamente non andava bene praticamente niente, per l'amor di Dio il periodo 2009-2011, a parte poco, è stato veramente disastroso per me”.