La MotoGP si prepara a tornare a Misano per la seconda volta quest’anno. Più che una replica però, sarà più un’insieme di prime volte: la prima volta che Fabio Quartararo potrà vincere un titolo, la prima (e l’unica) volta in cui Valentino Rossi saluterà il pubblico di casa dalla sua M1 e, non meno importante, la prima volta che Marco Simoncelli mancherà da 10 anni.
Per questo sabato 23 ottobre, 10 anni esatti da quella domenica in Malesia, alla Curva della Quercia vera piantato un albero dedicato a Marco, un’idea che a papà Paolo è venuta parlando con Aldo Costa: “abbracciare lui era come abbracciare una quercia”. Forte, semplice e dalla chioma spettinata.
Anche Valentino Rossi, in una recente intervista, ha parlato così dell’amico: “Mi manca molto Marco, soprattutto come amico perché ci siamo divertiti molto insieme. Con lui era sempre divertente. Abbiamo creato l'Academy in suo onore, perché è stato il primo pilota che abbiamo aiutato. Niente di speciale, sarebbe meglio averlo qui con noi, ma è quello che possiamo fare”.
Non manca poi un passaggio su quello che Simoncelli avrebbe potuto fare nelle corse: “Ci manca anche come pilota, perché credo che Marco avrebbe avuto una grande possibilità di guidare una Honda ufficiale nel 2012 e lottare per il titolo”. Parole che, in qualche modo, riportano ad una situazione che Paolo Beltramo aveva già immaginato in un’intervista a MOW: “Secondo me Marco avrebbe vinto quei due mondiali successivi a quando se n’è andato - ha spiegato Beltramo - perché le moto sarebbero diventate 1.000cc e lui andava più forte di Pedrosa. In quei due anni Dani si è sempre giocato il mondiale e mancherà sempre la contro prova, ma Marco avrebbe potuto davvero vincere. Marquez sarebbe finito da Gresini, perché in HRC al posto di Stoner ci sarebbe stato Simoncelli. Sarebbero cambiate un po’ di cose. Ma tutto questo è abbastanza relativo, a me manca lui come persona. Era un figo”