È un Valentino Rossi analitico, sereno e immerso in tutte le tematiche calde del gran finale di Valencia della MotoGP quello che si presenta negli studi itineranti di Sky Sport dopo la Sprint Race. Arriva, alla Rossi, con qualche minuto di ritardo rispetto all'appuntamento originario, tanto che Vera Spadini si vede costretta a sforare i tempi della diretta. "Se potessimo andremmo avanti fino a sera", ammette la presentatrice di Sky, mentre Guido Meda, Giovanni Zamagni e Mauro Sanchini - all'ultimo minuto (si pensava che il Dottore avesse avuto un contrattempo) - rimediano uno sgabello per far sedere il 46 di fianco a loro, così da poter chiacchiarare rilassati e a ruota libera. Non a caso, si inizia a parlare di ciò che è appena accaduto in pista: la scelta di Bagnaia di montare la media al posteriore, la vittoria di Martín in rimonta, le strategie e la gestione delle energie mentali dei due rivali che domani, sull'asfalto del Ricardo Tormo, si giocheranno definitivamente il Mondiale. Valentino la pensa così: "Secondo me in una gara del genere Pecco avrebbe dovuto mettere le stesse gomme di Martín. Se fosse stata la gomma giusta sarebbero andati bene tutti e due, e se fosse stata la gomma sbagliata sarebbero andati male entrambi. Però stamattina Pecco si è trovato molto bene con la media, e comunque anche nel nostro team per esempio Bez e Luca sono partiti con la media. Sembrava che le due gomme fossero molto simili dai dati che avevano. Invece in Sprint Race le cose sono andate diversamente. La soft faceva la differenza, con quella si poteva girare in 1'29'900, invece con la media si faceva 1'30'200. Adesso Martín si gioca tutto, è pronto a tutto per vincere il Mondiale. Ma bisogna dire che stamattina Pecco è stato bravissimo, è riuscito a ribaltare la frittata dopo la marcatura a uomo di ieri. Domani sarà una bella sfida. Quattordici punti sono un vantaggio importante, ma è tosta, è l'ultima gara, all in. Comunque io preferirei avere 14 punti di vantaggio che di svantaggio. Ci sarà anche da vedere la scelta gomme all'anteriore, tra la media e la dura. Ma Pecco può tranquillamente copiare Jorge".
"Pecco mi sembra più tranquillo dell'anno scorso - continua il 46 - perché ha già vissuto la situazione. In questi casi un po' di esperienza aiuta, fa bene. Ieri sera abbiamo parlato e oggi ha fatto tutto quello che avevamo pensato. Adesso bisogna vedere come sta questa sera dopo la Sprint, sarà più tosta. Ma neanche per Martín è facile. Come la vivo da bordopista? Intanto faccio un sacco di foto con tutti quelli che ci sono nella zona (ride). No in realtà cerco di aiutare i nostri piloti con le cose che vedo da fuori, ma va anche moltodi cuore. È bello vedere le gare da bordopista, oppure andare in grigli a salutarli, dove c'è sempre una grande atmosfera e dove io adesso devo solo stare di fianco, cosa più facile di prima. Dà gusto stare qui. L'evoluzione di Martín? Si è capito da subito che fosse uno di quelli forti della MotoGP, si avevano dei dubbi sul suo fisico perché è arrivato in MotoGP giovane ma già con tanti infortuni. In realtà da quando Pecco è caduto a Barcellona Martín ha messo una marcia. Lì ha capito che poteva essere la sua occasione, ha switchato. Era anche nella condizione psicologica più facile perché era a 60 punti di distacco e ha potuto dire 'questa è la mia opportunità, ci provo'.
Poi si passa ad uno dei temi più discussi delle ultime settimane, ovvero la decisione di Luca Marini di lasciare il Team VR46 per trasferisi in Honda Factory, una Casa in piena crisi tecnica. In proposito, tutti si aspettavano il commento del fratello, che finalmente è arrivato. Valentino non ha nascosto un pizzico di dispiacere al pensiero di non poter più vedere Marini gareggiare con i colori di casa: "Per noi è stato abbastanza uno shock, devo dire la verità. Non ce lo aspettavamo, a me dispiace molto perché per me era molto bello vedere Luca arrivare davanti ed essere protagonista con il mio team e con le nostre moto. Quest'anno ha fatto un bel campionato. Però lui ha avuto questa occasione del posto libero in Honda, e ogni pilota ha il sogno di arrivare un giorno in un team factory. Ha due anni di contratto e la Honda, poi, è la Honda, soprattutto per noi che abbiamo una certa età (ride). Io sono un suo gran tifoso, quindi lo aiuterò per quello che posso. È una scelta difficile visto come va la Honda adesso. Secondo me in Honda qualcosa cambierà, perché lei e la Yamaha non possono permettersi di soffrire così tanto soprattutto rispetto alla Ducati. Hanno capito che devono mettere una marcia, poi sembra che l'anno prossimo le moto giapponesi avranno qualche aiuto. Luca comunque è un buonissimo collaudatore, quindi sarà molto interessante, già a a partire dai test di lunedì".
Infine, la risposta più scottante del pomeriggio di Valentino Rossi a Sky, viene assestata nei confronti di Michelin e di una situazione gomme che ha condizionato pesantemente lo scorso Gran Premio del Qatar. L'analisi del Dottore è intrigante, per nulla scontata: "Secondo me prima si poteva davvero parlare di gomma fallata, perché tutte le gomme andavano bene e poi ce n'era magari una che andava particolarmente male. Invece ora il livello è talmente alto che magari ti capita quella gomma che ha quel decimo e mezzo in più, o quel decimo e mezzo in meno, che alla fine la differenza che vien fuori è di tre decimi e arrivi ottavo. Secondo me è molto una questione di soldi, nel senso che quando c'è la competizione tra i gommisti non succede mai che una gomma vada meno, perché in quel caso la gomma che viene prodotta e mandata in pista ha un costo di mille euro circa. Invece quando c'è il monogomma l'azienda comunque deve far quadrare i conti, quindi le gomme che vanno in pista costano magari 300 euro. E di quelle, anche se lo standard è super, magari qualcuna viene fuori un po' peggio".