Pochi giorni per decidere. Non sempre gli ultimatum sono il segno di rapporti tesi e in queste ore lo stanno dimostrando anche Marco Bezzecchi e Ducati. Il giovane pilota di Viserba merita una moto ufficiale e a Borgo Panigale sono i primi a riconoscerlo, ma i tempi per accontentare tutto e tutti non ci sono e il Bez dovrà necessariamente fare una scelta. A dirlo chiaramente è Paolo Ciabatti che, in una intervista rilasciata a SpeedWeek, spiega le ragioni dell’ultimatum.
“E’ troppo tardi per pensare di mandare in pista una quinta moto ufficiale e comunque è qualcosa che abbiamo già fatto in passato, proprio con il Team Mooney VR46 e Luca Marini e non ha funzionato” – Paolo Ciabatti l’ha detto senza girarci intorno, fornendo, di fatto, due notizie in più. La prima è che Johann Zarco non è più nei piani di Ducati e la seconda è che, di conseguenza, potrebbe esserci anche un’altra Desmosedici libera per la prossima stagione (una sarà sicuramente di Franco Morbidelli). La notizia principale, però, resta quella dell’ultimatum a Marco Bezzecchi che entro il GP d’Austria dovrà comunicare la sua scelta. Una scelta su cui Ducati non intende mettere bocca e che lo stesso Paolo Ciabatti riconosce essere particolarmente difficile per Bezzecchi. “Da un lato ha una squadra con cui è cresciuto sin dalle categorie minori e in cui può contare su Matteo Flamigni e uomini che ormai conosce bene, dall’altra ha la prospettiva di una moto ufficiale. In Ducati ci siamo dati la regola di non avere più di quattro moto ufficiali in pista e il nostro contratto con Pramac mette nero su bianco che le due moto uguali alle factory spettano alla squadra toscana”. Difficile, quindi, ipotizzare che in Pramac possano accettare di rinunciare a una moto per darla, di fatto, ad un team che – pur coltivando ottimi rapporti - è comunque avversario. “Ora il pilota – ha detto ancora Ciabatti - deve prendere in considerazione la possibilità di cambiare squadra per ottenere la moto più recente, ma sta anche pensando di restare con la VR46 perché conosce la squadra e lì trova una situazione perfetta. Come deciderà rimane un punto interrogativo per noi e non vogliamo indirizzarlo verso una decisione. Sappiamo che merita davvero una moto factory, sia lui sia il Team Mooney VR46, ma ne abbiamo solo quattro e è tardi per pensare di mandarne in pista una quinta”.
A brevissimo, quindi, sarà possibile sapere quale sarà la decisione di Marco Bezzecchi, anche se nel paddock sono in molti a sostenere che probabilmente rimarrà con il Team Mooney VR46. Le differenze tra la moto di quest’anno, per altro con aggiornamenti e pieno supporto garantiti dalla stessa Ducati, e quella della prossima stagione non saranno enormi. E anche a livello di performance i due prototipi saranno comunque vicini. Questo significa, per Bezzecchi, che cambiare squadra e rinunciare agli uomini con cui ha lavorato fino a adesso potrebbe tradursi in un rischio molto più elevato rispetto a quello che correrebbe accettando di gareggiare con una moto non perfettamente identica a quella degli ufficiali. D’altra parte lo scorso anno Enea Bastianini ha dimostrato che per sedersi sulla Desmosedici tutta rossa (il vero obiettivo del Bez per il 2025) non è necessario passare dal Team Pramac.
Il pilota, stando a quanto è dato sapere, dovrebbe sciogliere ogni riserva entro il GP d’Austria e solo a quel punto sarà possibile capire quali movimenti si innescheranno di conseguenza. Se Bezzecchi si trasferirà nella squadra toscana, Franco Morbidelli prenderebbe il suo posto nel Team Mooney VR46. Se invece Bezzecchi deciderà di restare nella squadra di Tavullia, allora l’intreccio potrebbe farsi più complicato. Perché non è così scontato che Johann Zarco non abbia deciso, nel frattempo, di non restare nel limbo e accettare la corte di Lucio Cecchinello. In quel caso il nome in ballo per Pramac, oltre a quello di Franco Morbidelli, sarebbe quello di Joan Mir (che non vede l’ora di separarsi da Honda).