Il GP d’Austria 2023 è stato, tra le altre cose, l’appuntamento che ha visto Valentino Rossi più presente in pista da quando, a fine 2021, ha smesso di correre in MotoGP. In fondo lo scorso anno è stata quasi una disintossicazione, forse per il bisogno di prendere le misure con una vita diversa, mentre in questa stagione lo abbiamo visto sia a Jerez che al Mugello, sempre attento però a non farsi risucchiare dal vortice mediatico che aleggia costantemente sulla sua testa. Nel weekend di gara del Red Bull Ring invece Rossi è stato presente dal venerdì delle libere a domenica dopo la gara della MotoGP: spesso inquadrato in pista, nei box del Mooney VR46 Racing Team e ospite negli approfondimenti di Sky, restituendoci una lunga serie di spunti, idee e riflessioni. Oltre ad un’enorme e piacevole malinconia, s’intende.
Di titoli sulla gara e sul mercato ne ha prodotti tantissimi, dal “sto spingendo per tenere Bezzecchi nel nostro team” a “Pecco non ha mai sbagliato una curva da venerdì”, per poi passare a Morbidelli ed il “Stavo frenando con te” in seguito ad una manovra di Franco che Rossi ha osservato da bordo pista con un’espressione irripetibile.
È nel sabato della sprint race però che il Doc regala una grossa riflessione durante l’approfondimento di Sky dopo la sprint race assieme a Vera Spadini, Guido Meda e Mattia Pasini. Il tema è la Direzione Gara e la mancata (in quel momento) penalità a Jorge Martín, che secondo Valentino andava punito immediatamente anche per non condizionare la gara di Luca Marini: “Sembrano molto veloci e decisi nelle cose che contano poco: oggi hanno dato un long lap a Quartararo che invece che tredicesimo ha fatto quattordicesimo”, ha spiegato. “Invece nelle cose importanti, come uno che è secondo nel mondiale come Martín che arriva troppo forte alla curva uno troppo forte e sparecchia tutti… lì dicono ‘dobbiamo vedere’, ‘decidiamo’, come se dovessero parlare con qualcun altro”.
Inutile dire che se c’è qualcuno che conosce alla perfezione le dinamiche interne alla Safety Commission è lui, che con un quarto di secolo passato nelle corse lo saprebbe anche senza la brutta storia del 2015. Difficile stabilire se Valentino abbia voluto limitarsi ad una battuta o se, invece, intendeva instillare un dubbio esattamente sulla questione, ma questo è il bello di Valentino Rossi: scherza, ride, resta sul filo. Rimane però l’idea che la Direzione Gara in alcuni casi - cioè quando la decisione è rilevante per il campionato - possa coinvolgere agenti esterni come Dorna o le squadre stesse per ragioni politiche o di spettacolo.
Peggio di questo? Solo farsi guidare dal sentimento popolare, opinioni scritte sui social dagli appassionati. Il problema ad ogni modo è sempre lo stesso: una sanzione come quella comminata sabato alle sette di sera (troppo leggera se Martín ha causato l’incidente, completamente fuori luogo se non ne aveva colpa) è arrivata tardi, troppo. Lasciando campo libero a speculazioni di ogni genere, tra cui questa.