C’erano una tedesca e un italiano con 590 cavalli nel mezzo. Potrebbe essere l’inizio della fantastica storia tra Valentino Rossi e la BMW M4 GT3 che ieri, con il prezioso aiuto di Maxime Martin, s’è arricchita del capito più voluto: quello della prima vittoria vera. E’ successo in Gara2 a Misano, nella tappa del campionato europeo di endurance, con l’ex leggenda delle due ruote che proprio sul circuito che lo ha visto crescere e muovere i primi passi di entrambe le sue vite è riuscito a mettere ancora una volta i piedi sul gradino più alto del podio. Non prima, però, d’essere sceso dalla macchina per fare quello stesso gesto che faceva scendendo dalle moto, aprire le braccia in un grande abbraccio dedicato alla sua gente. A quel popolo giallo che prima stava in piedi sul divano a guardare la MotoGP e, adesso, ha reso pop pure un campionato che fino a ieri era per pochissimi appassionati.
“Ho iniziato proprio qui un anno e mezzo fa insieme alla squadra – ha raccontato il Dottore dopo i festeggiamenti - è stata dura, perché il livello era molto alto e tutti i piloti sono veloci. Quest'anno è il quarto podio e oggi in gara sarebbe potuto succedere di tutto. I ragazzi del team hanno fatto un lavoro straordinario, sono uscito dai box con cinque secondi di vantaggio e avevo un ottimo ritmo, quindi è stato fantastico. Devo anche ringraziare Maxime e tutti i ragazzi, l'atmosfera è fantastica. Ringrazio anche BMW, mi sono divertito molto e ora voglio continuare così”. Vincere è qualcosa che porta all’assuefazione. Valentino Rossi lo sa da praticamente tutta la sua vita e anche adesso che le ruote sotto al suo sedere sono due di più non intende “disintossicarsi” dall’unica droga che non intossica mai davvero: la vittoria.
Una vittoria, quella di ieri a Misano, che è stata costruita nel tempo e che è arrivata in una giornata torrida dal punto di vista delle temperature, su un circuito che in auto sembra del tutto diverso rispetto a quello imparato centimetro per centimetro negli anni delle corse in moto e che porta il nome di un amico, un amico vero, che al motorsport ha consegnato la sua stessa vita. “Vincere la mia prima gara di questo campionato proprio qui a Misano è davvero speciale – ha aggiunto il 46 - Sapevamo di poter essere forti, soprattutto dopo che Martin ha portato la macchina in seconda fila, ma vincere è un'altra storia. Avevamo vinto anche il Road to Le Mans, ma questo è il campionato principale, il livello qui è molto alto”. Alto, ma comunque possibile, con la domenica di Rossi e Martin che è stata praticamente perfetta.
Una domenica in cui la svolta che è valsa la prima vittoria è arrivata al giro numero 11. E’ durante quella tornata, infatti, che le Audi di Alex Aka, Albert Di Folco e Cesar Gazeau si sono toccate. L'incidente ha costretto tutte le vetture a fermarsi ai box, perdendo parecchio tempo. Un tempo che la squadra di Valentino Rossi ha trasformato in tesoro su cui investire ancora e di più. Un lavoro perfetto da parte dei meccanici e poi tornate altrettanto perfette da parte di Maxime Martin nelle fasi in cui il volante è stato nelle sue mani, con Valentino Rossi che, una volta arrivato il suo turno, è entrato in pista con cinque secondi di vantaggio sui rivali, riuscendo a mantenere il ritmo senza commettere sbavature e portando la M4 sotto la bandiera a scacchi ancora davanti a tutti.