Succede che stai in vacanza e, come hai scritto sui social, magari ti annoi un po’. E poi succede che, nel frattempo, l’idolo di una vita, Casey Stoner, partecipa al Festival della Velocità di Goodwood e, intervistato da chiunque, finisce per parlare di te. Marco Bezzecchi che legge le dichiarazioni di Casey Stoner ce lo siamo immaginato così, sdraiato sul divano insieme al suo inseparabile cane, mentre scrolla sullo smartphone e si ritrova chiamato in causa dal mostro sacro delle Ducati, dal pilota che ha stravolto la MotoGP. “Diobo’” sarà il minimo che può aver esclamato, perché le parole di Stoner sono di quelle che farebbero piacere anche a uno che non è minimamente emotivo. Figuriamoci al Bez!
Cosa ha detto Stoner? Ha detto quello che ogni pilota vorrebbe sentirsi dire: “Senza il controllo di trazione, Marco Bezzecchi sarebbe il pilota da battere”. Roba che se sei un giovanissimo che in MotoGP c’è arrivato da appena due stagioni e sulla moto di un team esordiente potresti finire pure per svenire dall’emozione. Anche perché l’endorsement di Casey Stoner è stato di quelli articolati e motivati.
“Appena ho visto come guidava mi è piaciuto tantissimo – ha detto la leggenda australiana - Ai miei occhi ha qualcosa che manca agli altri piloti. E se si togliesse il controllo di trazione, sarebbe uno dei pochi che potrebbe stare regolarmente davanti. Marco ha uno stile di guida che gli permette di usare il grip a modo suo. Non lo so, probabilmente alcuni degli attuali leader continuerebbero ad essergli davanti, ma penso che Marco avrebbe un piccolo vantaggio se il controllo di trazione fosse bandito e ai piloti fosse detto di trovare più grip possibile senza l’aiuto dell’elettronica”. Un’ode al polso di Bezzecchi, quindi, firmata da un certo Casey Stoner. Roba da sentirsi investiti di qualcosa di ancora più grande della possibilità di vincere un mondiale. Soprattutto se guidi una Ducati.
Una Ducati che per Marco Bezzecchi l’anno prossimo sarà identica a quella degli ufficiali (che sia nel team Pramac o ancora in quello di Valentino Rossi) con l’amico e rivale da battere che sarà inevitabilmente ancora Pecco Bagnaia. Casey Stoner ha avuto parole di grande stima, infatti, anche per il pilota che dopo di lui ha portato la Desmosedici sul tetto del mondo: “Sta facendo un lavoro fantastico e non solo dall'anno scorso - ha concluso l’australiano dopo essersi scagliato contro la troppa elettronica e l’aerodinamica in MotoGP - Anche prima, Pecco era molto competitivo. Ma immagino che in qualche modo avesse bisogno di calmarsi un po' e l'ha fatto. Ha imparato molto negli ultimi due anni e ha lavorato sulle sue debolezze. Deve essere lui il riferimento, perché è il campione del mondo in carica e anche il leader del motomondiale".