Due ore per raccontare una leggenda. Chiudere una storia durata ventisei anni e così ricca di aneddoti anche fuori dalle corse non deve essere stato uno scherzo. Il comune di Tavullia, Valentino Rossi e Guido Meda insieme a quelli di Sky ci sono riusciti. Ma se un tempo relativamente stretto è bastato per le TV, raccontare quelle due ore in un solo articolo è praticamente impossibile. Troppi spunti, troppi ricordi, troppi emozioni. Tutta roba che merita titoli a parte. Come, ad esempio, il modo che ha avuto Valentino Rossi per raccontare la drammaticità di quegli eterni dieci minuti in cui gli appassionati di MotoGP sono rimasti ad aspettare che arrivasse una qualche buona notizia sulle condizioni di salute di Pecco Bagnaia dopo il tremendo incidente di Barcellona.
“Ero impegnato in una gara con le auto – ha raccontato Vale – quindi non ero a Barcellona. Ma la sorte ha voluto che la gara della MotoGP fosse proprio in una pausa del mio impegno e quindi ero davanti alla televisione. Ho avuto una paura della Mad**na”. Detto proprio così, con pochissime parole e uno sguardo che è bastato a spiegare tutto. Proprio mentre Pecco era sul palco insieme a lui, questa volta senza stampelle, per rendere omaggio, appunto, alla storia del pilota a cui deve tantissimo. Uno scambio di battute tra i due, anzi, di sguardi e di sorrisi, come due che sanno benissimo che solo chi è pilota, solo chi quelle situazioni le ha vissute davvero, può capire ciò che resterà inspiegabile. E cioè che la forza di superare la paura e risalire in sella arriva sempre e solo dalla potenza di una passione. Dal gusto che non basta mai di vincere ancora. “E’ andata bene dai – ha proseguito Valentino – Però adesso guardiamo avanti. Quando ci siamo visti subito dopo l’incidente mi sono congratulato con Pecco, gli ho detto che è stato bravissimo a non farsi niente”.
La solita battuta che chiude tutto, senza mancare di rispetto alla drammaticità di quei momenti, ma anche senza andare a pesare troppo su un ricordo che ora rischia di diventare freno. Per Pecco, ma anche per tutti gli altri ragazzi della VR46 Academy, saliti ieri sul palco a inizio serata nonostante la sveglia fissata prestissimo per il giorno successivo. “Io sono contentissimo – ha raccontato Vale – perché domani i miei ragazzi saranno tutti in pista”. Tutti, compreso quell’Andrea Migno che solo ieri sera ha colto al volo l’opportunità di esserci che gli ha offerto il Team Pramac, mettendogli a disposizione la MotoE dell’infortunato Luca Salvadori.
Una parola per tutti e una parola per tutti. Da Luca Marini, che ha raccontato d’essersi beccato ben tre multe da quasi 140 Euro nei giorni scorsi lungo il tragitto di soli sei minuti da Tavullia al Marco Simoncelli World Circuit, fino a Franco Morbidelli, che non ha annunciato l’approdo in Pramac, ma ha lasciato intendere che presto il suo futuro prenderà una piega nuova. Così come farà quello di Celestino Vietti, ormai dato per certo nel Team Ajo in Moto2: “Non c’è niente di ufficiale – ha affermato – ma qualcosa si muove”. Presente, ovviamente, anche Marco Bezzecchi, ancora acciaccato dopo il botto di Barcellona, ma motivatissimo a fare bene a Misano. “Mi dispiace che Bez e Pecco non siano nelle migliori condizioni – ha chiuso Valentino Rossi – ma io sono certo che potranno fare bene qui a Misano. E’ la gara di casa. Io? Certo che ci sarò! Sicuramente seguirò le prove del venerdì pomeriggio e tutta la giornata di sabato”.