Qualcosa non va e adesso serve studiare davvero il problema. Le parole "dobbiamo capire", grande tormentone dell'era Binotto per la Ferrari in Formula 1, non possono più rientrare nel vocabolario del paddock. Fred Vasseur le ha usate, dopo il disastro di Jeddah nel secondo appuntamento del campionato, e non sembra essere intenzionato ad usarle di nuovo. Però qualcosa da capire, a tutti gli effetti, in Ferrari c'è. Bisogna capire perché le prestazioni in pista nel sabato delle qualifiche sono così diverse da quelle della domenica, capire perché il passo gara dia ancora problemi - soprattutto con le gomme hard - e capire perché i risultati al simulatore sono ancora oggi molto più incoraggianti di quelli che poi ritroviamo in gara.
Domande a cui Vasseur vuole trovare subito una risposta. Il "dobbiamo capire" deve finire in fretta, e il team principal non ha peli sulla lingua. Intervistato dal Corriere della Sera il numero uno di casa Ferrari ha detto: "La prima cosa che chiederò agli ingegneri? Non raccontiamoci stron*ate. La cosa più importante in situazioni come queste è capire perché non andiamo bene, non dobbiamo raccontarci stron*ate. Dobbiamo cambiare, scoprire dove stiamo sbagliando, e spingere. Basta parole, basta discorsi. Scusate se ho usato un brutto termine, ma il significato per me è chiaro. Il potenziale della macchina è buono. Forse non abbastanza quanto quello della Red Bull, ma non riusciamo a sfruttarlo se non in alcuni momenti".
Un discorso molto chiaro che non lascia dubbi sulle reali intenzioni del nuovo team principal, convinto che con il giusto lavoro, la sincerità e la ricerca dei problemi, la Ferrari possa davvero rimettersi in piedi. E tornare a lottare per il titolo.