Un inizio deludente, perché peggio non poteva andare. Non è bastato il sabato magico di Lewis Hamilton in Cina, con la prima pole e la prima vittoria vestito di rosso, seppur di una gara sprint, a salvare l’inizio di stagione della Ferrari. Pari-punti, 17, in classifica costruttori con la Williams, con tanto di doppia squalifica rimediata la domenica: mai era successo che due vetture della Scuderia fossero squalificate nella stessa gara, fotografia perfetta dell’inizio di Mondiale shock della Ferrari.

Le premesse erano ben altre, perché l’obiettivo di tutti a Maranello era solo uno: tornare a vincere, conquistando un Mondiale che manca dal lontano 2008. Lo avevano detto, nemmeno tanto velatamente, i piloti e il team principal della Scuderia prima a Fiorano, terminati i primi giri in pista della SF-25, poi sul palco dell’evento organizzato a Milano, con Leclerc ed Hamilton protagonisti di una giornata unica. La risposta degli appassionati era stata totale, tra calore ed entusiasmo ad animare la festa in entrambi i casi. Eppure, per Frederic Vasseur la Scuderia non ha fatto nulla per alimentare le aspettative, come dichiarato in un’intervista rilasciata all’Equipe: “Cerchiamo di isolarci da tutto ciò che ci ruota attorno” ha esordito il team principal. “Ci sono state delle persone che ci hanno detto ‘Avete fatto rumore quest’inverno’, ma non è così, sono i media ad aver fatto rumore. Noi abbiamo fatto solo una foto senza rilasciare alcuna intervista. Non abbiamo nemmeno presentato ufficialmente la vettura a Maranello. L’entusiasmo nei confronti della Ferrari è un dato di fatto, ma non è un qualcosa che andiamo a cercarci. Ci dobbiamo convivere. Mi concentro sul lato positivo, ovvero l’energie che trasmettono tutti questi tifosi”. Una dichiarazione che è sembrata un vero e proprio autogol, perché la Ferrari ha alimentato, come d’altronde ci si aspettava, le aspettative in vista del 2025, soprattutto visto il finale della passata stagione in gran crescendo e l’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello.

Tutto era stato perfetto e curato nei minimi dettagli, dagli scatti, quelli menzionati da Vasseur, al racconto dei primi giorni del sette volte campione del Mondo a Maranello, oltre ai chilometri macinati in una Fiorano gremita di tifosi. La pista però ha dato un responso deludente, inaccettabile nonostante il francese abbia provato a spiegare cosa sia successo in Cina: “Siamo stati troppo aggressivi e questo dimostra che siamo alla ricerca della perfezione e che talvolta guardiamo troppo lontano. Se questo significa che potrebbero esserci altre squalifiche? Sì, certo. Bisogna distinguere tra le squalifiche perché ci si prende dei rischi o squalifiche perché si bara. Il ‘gioco’ in F1 è quello di essere al limite sotto tutti gli aspetti. Bisogna arrivare all’ultimo grammo a livello di peso, all’ultimo decimo di millimetro per quanto riguarda l’usura del pattino e arrivare all’ultimo millimetro per quanto riguarda la deformazione-flessibilità degli alettoni. Più la bagarre è serrata, più si è sotto pressione e più si corrono dei rischi”. Vasseur ha cercato di difendere il più possibile la Ferrari, ma la verità è che dopo un inizio del genere difendere la Scuderia è una missione quasi impossibile, specie dopo la doppia squalifica arrivata a causa di due errori di valutazione differenti commessi nella stessa gara. A Suzuka, dove si correrà il prossimo fine settimana, servirà una risposta definitiva perché quanto visto finora è uno scenario troppo brutto per essere vero: dopo le fatiche di Melbourne la Cina avrebbe dovuto essere il fine settimana del riscatto, ma quanto successo non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Un grande peccato, perché tutto era iniziato nel miglior modo possibile.

