Non sono bastati tutti gli scongiuri che Max Verstappen avrà fatto dopo aver capito che la maledizione di Newey porta con sé una scomoda verità: la magia non dura per sempre. E non stiamo parlando di incidenti o sfortune improvvise, ma della possibilità che il suo trono cominci a vacillare. Senza Adrian Newey, il mago indiscusso dell'aerodinamica, non si festeggia più. Per anni, il cannibale olandese ha lasciato il mondo della F1 a bocca aperta con la sua abilità. Ma si sa bene che non si vince da soli e il pilota infatti ha sempre avuto un asso nella manica. E quell'asso ha il nome di Adrian Newey. La F1 è un gioco di squadra, e la macchina giusta vale quanto il miglior pilota.
Ora che l'ingegnere è andato via ed è ricoperto d'oro in Aston Martin, il futuro di Verstappen inizia a farsi meno roseo. Prost e Vettel lo sanno bene, la storia lo ha dimostrato, senza lui più ai box, anche i grandi campioni possono crollare. Max sarà il prossimo a confermare questo destino? Senza Newey, il rischio è più che reale. Ma facciamo una considerazione, alla Red Bull senza l'ingegno aerodinamico di Newey, cosa resta? La scuderia di Milton Keynes ha costruito il suo impero sul talento creativo di questo uomo, un guru capace di trasformare qualsiasi vettura in un bolide invincibile. Dopo Baku, Max si trova nuovamente a dover fare i conti con una monoposto forse meno perfetta, meno dominante. Il che significa: meno vittorie, più frustrazione e, inevitabilmente, più rischio di errori. E si sa, in F1 il margine d’errore è sottile come un alettone, soprattutto se hai a che fare con Lando Norris, Charles Leclerc o un Oscar Piastri in grande spolvero. Di certo, avere altri piloti in pista è positivo per limitare la perdita di vantaggio. Ma senza una macchina superlativa, il cammino verso la gloria eterna diventa molto più insidioso. Max non sa più come dirlo ai suoi e prova come può ad attutire il colpo di gara in gara. Nel frattempo Horner afferma di apprezzare la posizione della Red Bull tra gli inseguitori nel campionato costruttori e si aver spostato la pressione tutta sulla McLaren. Nulla ancora è compromesso nel Mondiale Piloti, ma la maledizione raccontata è dietro l’angolo, e Verstappen farebbe bene a guardarsi le spalle. "So che possiamo fare molto meglio, diamoci dentro la prossima settimana" il messaggio condiviso sui social. C'è ancora una buona dose di fiducia, anche perché Norris ha ancora bisogno di sette GP perfetti per togliergli la vittoria finale, ma La Formula 1 è una bestia spietata: oggi sei un re, domani sei solo un altro pilota a lottare per sopravvivere.