Max Verstappen ormai gioca a fare l’antagonista. È un ruolo che gli calza a pennello. Sguazza come un pesce in un mare di dichiarazioni al vetriolo, e si diverte a vederle propagarsi come uno tsunami. E siccome per il momento non può sfidare Lewis Hamilton ad armi pari in pista, si accontenta di pungerlo sul vivo, lasciandosi scappare una considerazione succosa in veste di ospite nel podcast ufficiale della F1. “Ad essere onesto – dice sornione - ritengo che il 90% dei piloti sulla griglia di partenza vincerebbe al volante della Mercedes”.
Questo, precisa il nostro, senza nulla togliere ad Hamilton, che “è un grande pilota”. La vettura, però, “è veramente dominante”. E su questo non ci piove. Da un lato viene da dargli ragione, forse diminuendo la percentuale dei piloti in grado di farlo. Dall’altro, ci sarà pure un motivo che induce la Mercedes a pagare non profumatamente, ma di più, il buon Hamilton ogni anno. Non parliamo mica di bruscolini, dopotutto. E non è solo questione di immagine.
Diciamo che la verità sta nel mezzo: Hamilton ha sì una macchina imbattibile con cui altri farebbero faville, ma sfoggia pure una maturità agonistica invidiabile, che lo distingue dalla concorrenza. Hamilton è sopravvalutato da chi lo considera il migliore di tutti i tempi, dimenticandosi non solo che prima di Lewis ci sono stati vari piloti che - come lui, o forse più di lui - hanno lasciato un solco indelebile nella storia, ma pure che è sostanzialmente impossibile fare raffronti con chi ha corso in epoche diverse.
Lewis, d’altro canto, è sottovalutato da chi non lo considera uno dei migliori, se non il miglior pilota della sua generazione. E sicuramente il più rappresentativo dell’era dell’ibrido. E non è solo merito della Mercedes. Verstappen tira chiaramente acqua al suo mulino, mostrando tutta la sfrontatezza di chi sa di avere il talento per dare filo da torcere a chiunque, Hamilton compreso, nel caso in cui abbia a disposizione la macchina giusta. E su questo ha effettivamente ragione.
In ogni caso, trattasi di un annoso quesito decennale, che tutti gli appassionati di F1 prima o poi si sono trovati a porsi. Meglio il giovane scalpitante o l’esperto recalcitrante all’idea di lasciare il posto al nuovo che avanza? La risposta concreta non la avremo molto probabilmente mai, così come – e questo è l’interrogativo che più ci tormenta – non sapremo mai chi è racchiuso nel 10% di piloti che Verstappen ritiene incapace di imporsi pure con la Mercedes dei sette mondiali consecutivi.
Se siete arrivati fino a qui seguiteci anche su Facebook e su Instagram