L’Inghilterra è la patria dei luoghi comuni, popolata da persone che si sentono superiore senza apparente motivo. Hanno ancora la regina, ricorda qualcuno. E sticazzi, aggiungiamo noi. Qualcuno ricorda una frase significativa di Elisabetta II? L’inglese è la lingua del nostro tempo, ci sbatte in faccia qualcun altro. Ma pure le mosche sappiamo dove amano volare, per cui la quantità non è certo sinonimo di qualità. Oppure qualcuno si ostina a menzionare dai Beatles agli Oasis per sbandierare una presunta superiorità musicale. Peccato che quando noi la musica l’abbiamo inventata - Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si vengono pronunciati in italiano ovunque.
Per una vita si sono aggrappati al fatto che il gioco del calcio sia nato nella loro terra, poi quando si sono accorti che quella non era più una giustificazione valida per fare schifo a ogni competizione sono passati al “modello inglese” dei club. Sì va bene, bravissimi, ma ben presto anche quel concetto è stato largamente superato. Va bene, qualcuno in mutande agli inizi del ‘900, annoiandosi del grigio cielo di Londra, un giorno ha tirato un calcio a una pallottola di stracci e ha capito che era divertente. Sai che genio? Da noi 500 anni prima un certo Leonardo Da Vinci progettava l’uomo volante quando ancora nessuno aveva il bagno in casa. E gli inglesi sono rimasti là, non agli inizi del ‘900 ma del ‘500, visto che al bidet faticano ancora ad abituarsi. Sono poi circa 55 anni che la Nazionale inglese non alza una coppa decente. Prima col dream team di Lampard, Beckham e Scholes erano convinti di vincere la coppa nel 2006 (non mi ricordo però chi esultò alla fine...), poi dopo un’altra decina di anni dove con molta fatica si qualificavano per le competizioni, hanno iniziato a rialzare la cresta non appena hanno costruito una squadra decente.
È così che nel 2018 è partito quell’irritante coro-canzone che sostanzialmente dice soltanto “It’s coming home”. La coppa torna a casa, dicono loro. Ora si sono rimessi a canticchiare quel motivetto… che dovrebbe inibire gli avversari, ma invece ci fanno ancora capire quanto siano sempre più squallidi. Non si capisce di quale si tratti visto che i tifosi lo cantavano al Mondiale e adesso pure agli Europei. Insomma stanno talmente messi male che basta vincere qualcosa. Battere l’Inghilterra a Wembley, per noi significherebbe una cosa soltanto. Far capire agli inglesi che nello sport in realtà non mai contato granchè. E sono proprio quei visi pallidi e paonazzi che si permettono di scherzare (anche male) sull'Italia autoelogiandosi come la Nazione del fair play quando per anni gli hooligans sono stati (e stanno tornando) a essere un grave problema.
E i gesti, e la mafia, la fortuna, siamo corrotti e ladri. Insomma in questo Euro2020 abbiamo scoperto che anche le pulci tossiscono. Ragionando a mente fredda, poi, viene da pensare al cammino dell’Inghilterra fino alla finale. Un girone imbarazzante, fasi a eliminazione diretta rivedibile e un furto clamoroso alla Danimarca. L’azione che ha portato al rigore, peraltro molto discutibile, vi erano due palloni in campo. Per regolamento il gioco doveva essere fermato. Ma sai, se la squadra di casa, che gioca in casa sta soffrendo un aiutino dobbiamo darglielo per forza. Poi saremmo noi i mafiosi. E poi… visto che pensate di essere divertenti prendendoci in giro sui luoghi comuni, diteci qualcosa anche sulle vostre wags che vengono in vacanza e quando tornano non vi vogliono più vedere.