Non è contento Kimi Antonelli, costretto a lasciare il Bahrain con solo un undicesimo posto sotto la bandiera a scacchi. Un risultato che gli sta stretto, dopo la grande qualifica del sabato (quarto, poi diventato quinto a seguito di una penalità) e una Mercedes che anche a Sakhir si è dimostrata più competitiva di quanto ci si aspettasse. Una gara su cui pesa un avvio caotico e una strategia che al termine dei 57 giri non ha pagato, nonostante il potenziale fosse ben diverso. Kimi ne è consapevole, ma una volta sceso dalla sua W16 non fa sconti neanche a se stesso, quasi “dimenticando” quanto di strepitoso fatto finora.

“Bisogna rivedere un po’ le decisioni che sono state prese, perché dopo ogni pit stop mi ritrovavo sempre più indietro”, ha commentato a Sky Sport. “Sicuramente non è stata una gara facile perché ogni volta che uscivo dai box dovevo spingere molto forte per riguadagnare posizioni e questo comportava un degrado maggiore. L’aria sporca incide veramente tanto, soprattutto in una pista dove il degrado è altissimo e non aiuta”. Ma non è tutto, perché riflettendo sul risultato finale il bolognese non cerca scuse, guardando in primis a se stesso: “Sicuramente ci sono degli aspetti su cui devo ancora lavorare, credo che dopo i pit stop ho spinto un po’ troppo per cercare di recuperare subito e sicuramente potevo farlo in maniera più graduale. Non è stata una gara facile, ma fortunatamente c’è subito Jeddah e adesso ci focalizziamo sulla prossima settimana”. È deluso nonostante cerchi di sorridere davanti alle telecamere, forse anche considerando quanto invece fatto da George Russell, secondo, a cui sembra essere sempre più vicino. Il primo risultato “negativo” della sua avventura in Formula 1, eppure il fine settimana del Bahrain non è negativo, anzi. In Giappone, dove in gara era stato autore di un secondo stint capolavoro, aveva detto di dover migliorare in qualifica e a Sakhir una risposta è arrivata, nonostante un primo tentativo in Q3 non perfetto: tanta pressione sulle spalle, eppure al traguardo è quarto, suo miglior risultato finora. Un giro quasi perfetto, con una fiducia nella monoposto cresciuta chilometro dopo chilometro. Tutto finito? Assolutamente no, perché nonostante la continua rincorsa Antonelli ha stupito anche in gara, tra bagarre e sorpassi strepitosi. Ha iniziato al quinto giro con una staccata clamorosa ai danni di Carlos Sainz, mentre cinque giri più tardi ha fatto lo stesso su Pierre Gasly, non lasciando possibilità di replica al francese, fino a quel momento la sorpresa del GP insieme alla sua Alpine.

Ma è dal 18° al 20° giro che Antonelli ha lasciato tutti davvero a bocca aperta. Davanti a lui c’è una Red Bull, quella di Max Verstappen: Antonelli ci prova nello snake, ma l’olandese non ci sta e rispedisce al mittente l’attacco. Continua però a stargli dietro, curva dopo curva. Passa un giro e le posizioni rimangono invariate, ma è più veloce ed è evidente. Arriva il giro 20 e l’italiano si fa sempre più ingombrante negli specchietti dell’olandese. Kimi attacca in staccata della uno approfittando del DRS, ma una volta resosi conto che Verstappen stava per chiudere si sposta verso l’esterno, preparando al meglio l’ingresso di curva-2 e di conseguenza anche l’uscita di curva-3: è una mossa intelligente, ma non basta perché Max copre ancora l’interno. Ed è qui che l’italiano concretizza una magia: finta la staccata all’esterno e un attimo dopo si butta all’interno, sorprendendo Verstappen. I due sono fianco a fianco verso lo snake, ma ormai è fatta: ha il favore di traiettoria e un attimo dopo sfila il quattro volte campione del Mondo.
Al box gli uomini Mercedes non possono che applaudire, mentre Peter Bonnington, il suo ingegnere di pista, guarda fisso il monitor davanti a lui: è un capolavoro sul pilota più duro, il difensore per eccellenza. Un’azione che vale un intero fine settimana, perché dimostra ancora una volta la lucidità, oltre che la velocità, dell’italiano. Sotto la bandiera a scacchi il risultato non è certamente dei migliori, ma durante la gara, così come nell’intero weekend, tanti sono stati gli aspetti positivi: tocca analizzare il tutto e tornare ancor più agguerriti, ma certo è che se i presupposti sono questi ci sarà da divertirsi.
