Grande lavoro, un po’ a sorpresa, della regia internazionale gestita da Dorna nel sabato di Jerez: Fabio Quartararo fa un miracolo e loro inquadrano Tom Maubant, amico e manager del francese, che se la ride nel box. È, nello specifico, il momento in cui El Diablo torna in pole position dopo anni durissimi, con un giro da lifting facciale in grado di regolare anche un Marc Marquez fino a quel momento superiore a chiunque altro. Una sorpresa che sa un po’ di magia, quell’imprevedibilità di cui ci eravamo un po’ scordati sia per quanto riguarda il costruttore, Yamaha, che per quel pilota che abbiamo giudicato un po’ tutti per la sua scelta di preferire un cargo di banconote a una moto più rapida. Forse aveva ragione. Di certo Jerez 2025 è già diventata una tappa fondamentale nel cammino di Quartararo e in quello di Yamaha. “È un giorno davvero positivo”, ci racconta dopo la gara. “Avevo un gran passo nelle FP2, ho fatto la pole position, ho guidato la gara, anche se per poco… certo che avrei voluto finire sul podio, ma per adesso è il giorno migliore di questa stagione. Ero un po’ oltre al limite, ho guidato come se fossi in qualifica. Ma penso che nella gara della domenica potremo giocarci il podio”.

La storia di quella caduta sta tutta, ancora una volta, nello sguardo dell’amico Tom, che Dorna è andata a riprendere mentre Fabio se ne andava camminando per la via di fuga con la tuta stracciata. Tom rideva. Come a dire sì, l’hai tirata in terra ma hai fatto bene. Ed è così, perché Quartararo in quel momento ha fatto l’unica cosa che serviva: è stato primo il più a lungo possibile. Per sentirsi di nuovo vero, veloce, campione. Spingendo come in qualifica e superando un Marc Marquez attonito in curva uno come se fosse stato l’ultimo giro di una gara da mondiale.
Era quello che ci voleva, insomma. Il suo racconto è chiarissimo: “Sapevo che Marc mi avrebbe passato, ma volevo stare davanti il più possibile. Purtroppo è stato solo un giro e mezzo. Marc mi si è messo vicino, la mia moto ha cominciato a scuotere… sono andato un pochino largo e ho perso l’anteriore. Sono finito sullo sporco, ma sai: era da tre anni che non mi trovavo davanti in gara e volevo soltanto quello. Certo, se avessi potuto scegliere mi sarei steso quattro giri più tardi. Però noi al momento non ci giochiamo il campionato né nient’altro. Ho fatto un sorpasso su Marc alla prima curva, sono stato davanti con nessuno davanti per un giro… sembra siano soltanto due minuti ma nella mia testa sono tanti anni”.
Bentornato, Fabio.
