Il Team Petronas sarà in MotoGP con due moto per altri cinque anni, come da accordi con Dorna, e vorrebbe farlo proseguendo il rapporto per la fornitura dei prototipi con Yamaha. Ma Yamaha è in trattativa con il Team VR46 ARAMCO, di cui è titolare Valentino Rossi, che è attualmente un pilota Petronas. Sembra la trama di una telenovela e, invece, è la MotoGP. “Noi vorremmo continuare con Yamaha, ma non dipende solo da noi ed è noto che Yamaha sta parlando anche con il Team VR46 Aramco per la fornitura delle moto” – Wilko Zeelenberg, team director del Petronas Sepang Racing Team, non sembra particolarmente seccato, ma non nasconde che la squadra malese sta vivendo un paradosso. Intervistato da motorsport.com ha spiegato, seppur con toni garbati e senza dirlo esplicitamente, che l’accordo con Yamaha, che sembrava fatto e solo da formalizzare, si è arenato sul nome di Valentino Rossi. Non il pilota, sia inteso, ma l’imprenditore che dal prossimo anno debutterà in MotoGP con una squadra che porta il suo nome e che potrebbe scegliere di correre proprio con le M1. "Ci piacerebbe continuare con la Yamaha, ma non dipende solo da noi – ha ribadito - Anche la VR46 è interessata alla Yamaha per il futuro. La situazione è la stessa di una o due settimane fa: ci sono due squadre interessate a queste moto e dobbiamo aspettare. La situazione non è cambiato. Dobbiamo prendere alcune decisioni: scegliere quale costruttore, e tutte queste cose devono essere decise, ma non è ancora finita".
Anche perché sembra che la casa di Iwata, attratta dal potentissimo sponsor della squadra tavulliese, abbia fatto a Valentino Rossi una proposta molto più bassa, in termini economici, di quella avanzata a Petronas e questo non è affatto piaciuto al patron, Razlan Razali. “Per ora la Dorna – ha aggiunto Zeelenberg - ci ha confermato i posti, quindi abbiamo altri cinque anni, con due piloti, e poi dobbiamo avere i soldi e il costruttore. Non è in ballo solo Petronas, ma anche tutti gli altri sponsor perché la posta in gioco è molto alta. Quindi ci vorrà tempo".
Nella partita la Yamaha sembra un po’ vittima degli eventi, nel senso che vorrebbe fidanzarsi con entrambi, ma potrà solo con uno. Su questo lo stesso Zeelenberg è stato chiaro: “Yamaha non gestirà più di un team oltre quello ufficiale. Loro stessi sono consapevoli che non riuscirebbero a gestire come vorrebbero sei moto in griglia”. L’ingarbugliamento, quindi, è più complicato di quanto potesse sembrare fino a qualche settimana fa. Perché se la VR46 dovesse scegliere Ducati, Yamaha e Petronas potrebbero rinnovare il loro accordo, ma a quel punto sarebbero ancora interessate ad un pilota (che ha detto di essere intenzionato a continuare) che è contestualmente proprietario di un team che corre con Ducati? E se, al contrario, la VR46 dovesse scegliere Yamaha, a quel punto sarebbe impossibile per Yamaha pensare di tenere il vicecampione del mondo in carica, Franco Morbidelli, che ha un contratto di un altro anno proprio con Petronas. Razlan Razali non sembra uno che accetterebbe un “arrivederci e grazie” lasciando in dote anche un pilota di punta alla casa di Iwata.