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Yamaha, cominciamo male! Fabio Quartararo è “deluso” e gli altri tre sono ultimi. Ma Andrea Dovizioso ha comunque fatto un record

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

6 febbraio 2022

Yamaha, cominciamo male! Fabio Quartararo è “deluso” e gli altri tre sono ultimi. Ma Andrea Dovizioso ha comunque fatto un record
Il campione del mondo in carica non ha nascosto il disappunto per aver trovato una M1 troppo simile a quella dell’anno precedente. “Mi aspettavo più cavalli – ha detto – ma miglioreremo”. È stato l’unico tra i piloti di Iwata a piazzarsi tra i primi dieci. Male, invece, Franco Morbidelli (che però fa ancora i conti con qualche acciacco fisico), Darry Binder e Andrea Dovizioso (che non ha tentato l’attacco al tempo, ma ha fatto più giri di tutti)

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Uno, il campione del mondo in carica, è settimo, mentre gli altri tre, Franco Morbidelli, Darryn Binder e Andrea Dovizioso si sono piazzati addirittura dietro al loro stesso collaudatore, Cal Crutchlow. Non sembra il migliore degli inizi quello della Yamaha per la stagione che sta per cominciare, con gli ingegneri giapponesi che, almeno per quanto riguarda i primi test di Sepang, non sono riusciti a mettere in pista una moto che mantenesse le sue caratteristiche di maneggevolezza e bilanciamento, ma che risultasse capace di raggiungere velocità di punta maggiori e di esprimere quindi più potenza. E’ chiaro che i tempi registrati nel Day2 di Sepang lasciano il tempo che trovano, ma è chiaro anche che qualche indizio lo hanno fornito.x

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Anche a Fabio Quartararo, campione del mondo in carica con la valigia in mano. Il francese, infatti, aveva più volte ribadito durante la pausa invernale che avrebbe valutato altre offerte se Yamaha non gli avesse costruito una M1 più potente. Adesso le parti si incontreranno di nuovo a Sepang e il contratto su cui sembrava mancare solo la firma per il rinnovo potrebbe finire nuovamente congelato. In attesa di sviluppi migliori. Perché Quartararo l’ha detto chiaramente anche ieri ai giornalisti presenti a Sepang: “È difficile parlare del nuovo motore perché le mie sensazioni non erano delle migliori. L’impressione è che sia cambiato molto poco”. Parole che possono riassumersi con una parola sola: delusione. Il francese, però, è abituato a guidare sopra i problemi e sembra conoscere la soluzione: “E’ inutile piangere su quello che non c’è – ha concluso – ogni volta finiamo per dire che manca potenza, ma se i cavalli non ci sono non possiamo inventarli e dobbiamo, piuttosto, trovare una strada alternativa. Bisogna adattarsi e fare come ho fatto lo scorso anno, senza pensarci troppo e cercando di migliorare in ciò che si può migliorare, a cominciare dalla mia guida. Oggi (ieri, ndr) sono stato troppo aggressivo in frenata e non abbastanza veloce nelle curve veloci”.

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Insomma, non il migliore degli inizi per uno che punta chiaramente alla vittoria del titolo mondiale e che ormai da mese chiede a Yamaha di aiutarlo con una moto più performante. Il settimo tempo strappato a Sepang, comunque, non è da buttare e è chiaro che Quartararo sarà in ogni caso della partita, anche perché pure le Ducati ufficiali non hanno brillato particolarmente. Peggio, invece, è andata ai colleghi di marchio del francese, con Franco Morbidelli che fa ancora i conti con i postumi dell’infortunio che lo ha messo fuori gioco lo scorso anno e che lo hanno costretto a non esagerare a Sepang. Per lui 24esimo tempo e distacco superiore al secondo e mezzo rispetto al record stabilito questa mattina da Enea Bastianini. Dietro all’italiano solo Darryn Binder (oltre a due collaudatori Suzuki), che deve fare esperienza e che ha chiuso in 25esima posizione con la Yamaha del Team RNF. Meglio, ma di pochissimo, ha invece fatto il suo compagno di squadra, Andrea Dovizioso. Il forlivese ha strappato il 22esimo tempo, ma, stando a quanto è dato sapere, non ha mai porvato un vero e proprio time attack, concentrandosi piuttosto su un lavoro di altro genere. Il Dovi non ha mai nascosto di aver bisogno di macinare km in sella alla M1 per capirla e poter a sua volta aiutare gli ingegneri giapponesi ad individuarne le criticità e non è un caso che nella sola giornata di oggi abbia completato ben 55 giri, più di tutti gli altri “giovanotti” con cui condividerà il palcoscenico della MotoGP.

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