I dubbi sul suo conto ce li hanno in tanti e non sono stati pochi quelli che li hanno pure espressi: Darryn Binder è davvero pronto per la MotoGP? Anche Razlan Razali, patron del Team RNF che gli ha offerto questa opportunità, ammette di aver voluto fare una scommessa: “Ha talento e questo non è in discussione – ha recentemente dichiarato il manager malese – In Moto3 soffriva per la sua stazza e siamo convinti che, con l’aiuto di Andrea Dovizioso, potrà emergere in MotoGP e metterlo a frutto molto più di quanto ha potuto fare nella classe d’ingresso del motomondiale”.
Il giovane sudafricano, fratello di Brad Binder, si ritroverà catapultato in Classe Regina e, per una serie di circostanze, erediterà, di fatto, la moto che fino a meno di un mese fa è stata di un certo Valentino Rossi. L’obiettivo, anche se nessuno lo dichiara, è provare a migliorare, da debuttante, il risultato che Rossi ha ottenuto con quella moto nel suo ultimo anno da pilota di moto da corsa. Ma non sarà facile e Darryn Binder sembra esserne perfettamente consapevole. Soprattutto dopo che a Jerez ha avuto modo di provare in una due giorni di test la Yamaha M1.
“Le MotoGP sono veri mostri di potenza – ha raccontato – quando me l’hanno accesa per la prima volta e io ero in sella mi sono sentito come paralizzato”. Qualcosa di molto simile alla paura, quindi, con Binder che poi si è fatto forza e ha provato a confrontarsi per la prima volta con il cronometro e con la nuova realtà. “Per alcuni punti di vista mi sono sentito meglio sulla M1 che sulla Moto3 – ha raccontato ancora il sudafricano – soprattutto per quanto riguarda la posizione di guida, perché ho una discreta stazza e sulla moto più grande sto più a mio agio. E’ tutto completamente diverso e sarà come iniziare di nuovo, ma credo nel mio potenziale, credo in RNF e in Yamaha e, soprattutto, credo nell’esperienza di Andrea Dovizioso. Nel mio box saremo molti ad essere totalmente nuovi nell’esperienza della MotoGP, ma un passo più in là avremo gente che invece è nel paddock da una vita, come Dovizioso e Forcada, e che saprà aiutarci a trovare la strada giusta”.
Intanto, però, il primo a doversi dare da fare è proprio Darryn Binder e prima ancora di tornare di nuovo in sella per i test invernali. “A Jerez – ha aggiunto Binder – ho capito che dovrò lavorare su una fisicità diversa. In Moto3, per evitare di crescere ancora nel peso, ho lavorato pochissimo in palestra, ma adesso sarà necessario allenare la muscolatura alla nuova moto e a queste nuove potenze. Ho già avviato un programma di allenamento in questa direzione”. Un programma che, però, non prevede solo sessioni in palestra, ma anche in sella: “Girare con una moto più pesante mi aiuterà – ha concluso il rookie del Team RNF - Guiderò la Yamaha R1 il più possibile durante questa sosta invernale”