È da qualche anno, ormai, che la MotoGP si ferma a Misano per svolgere i test, giornate in cui le Case colgono prontamente l’occasione per portare in pista i primi prototipi del futuro. Tradizione vuole che, qualora gli sviluppi vadano incontro al gusto dei piloti, questi domandino a gran voce di trapiantarli immediatamente nella loro configurazione gara. Sanno benissimo che il regolamento, ad esempio, non consenta di introdurre un nuovo motore a stagione in corso. Ma ci provano lo stesso. Un po' per capriccio, un po' per scherzo e un po' per stimolare la squadra.
È il caso dei due piloti Yamaha al termine della prima giornata di test sul circuito romagnolo. Quartararo e Morbidelli si sono sfilati il casco e più tardi, davanti ai giornalisti, hanno mantenuto quel sorriso e quegli occhi brillanti figli di una prima, buona, impressione. Entrambi avevano un gran bisogno di risollevarsi: Quartararo dopo il quinto posto di domenica ha chiesto ufficialmente al team “una svegliata”, Morbidelli – seppur in miglioramento – continua a faticare ai margini della top 10. Allora la Yamaha, per i test di Misano, ha portato ben 6 moto; 3 per ogni pilota ufficiale. Una con un’evoluzione del telaio e una con il nuovo attesissimo motore, oltre all’attuale specifica 2022 come termine di paragone. Il miglioramento si è visto sin da subito osservando i dati della speed trap, con le moto di Iwata che si sono riscattate dall’abituale ruolo di “fanalino di coda” nella classifica delle migliori velocità. “Il nuovo telaio è buono, ma ancora non sappiamo se è meglio. Per questo lo porteremo in pista anche ad Aragon per fare un’ulteriore comparativa”, ha commentato Quartararo, sesto al termine del martedì di Misano. “L’accelerazione e la top speed del nuovo motore – ha continuato il francese - è buona, sono contento. È un grande step, la prima volta che vediamo un vero progresso nella velocità massima. È solo il primo prototipo del nuovo motore, quindi gli ingegneri confidano per il 2023 di poter migliorare ancora in quell’area, come ho richiesto. La cosa migliore è che, con il nuovo motore, mi sento già molto bene e abbiamo solo bisogno di sistemare alcune cose sull’elettronica, perché per il resto la moto resta equilibrata. Ora il vero problema sarà tornare ad Aragon con la moto 2022”, ha scherzato alla fine Fabio con tono pungente.
Franco Morbidelli, quattordicesimo ma soddisfatto al termine del primo dei due giorni di test, ha confermato le buone sensazioni del suo compagno di squadra: “Abbiamo raccolto molti dati, quindi ora studieremo per capire bene cosa scegliere e quando farlo. In questi test mi sono sentito molto bene con la moto, sono riuscito ad esprimere un buon passo. Il motore mi è piaciuto tantissimo, sono curioso di vedere i prossimi step. Ha più potenza, ma il carattere è rimasto molto simile a quello che usiamo ora. I miglioramenti sono arrivati proprio dove ne avevamo bisogno”. Franco, che aveva anche un diverso pacchetto aerodinamico da provare prima di Fabio, ha elogiato il nuovo telaio: “Va nella direzione di quello del 2020 (con cui Morbidelli vinse 3 gare, ndr.), sarà a disposizione nelle prossime gare e potrei usarlo”.