Dopo quello che è successo ieri negli Stati Uniti, con Giorgia Meloni che ha fatto l’ennesimo cambio di bandiera davanti a Donald Trump, Zelensky e gli altri leader europei, ho capito che io dall’Italia non mi sento assolutamente rappresentata. Non lo ero neanche prima dalla Meloni, non l'ho votata, ma adesso mi sento rappresentata meno che mai. E mi pesa, perché questo Paese lo amo e ci ho vissuto tanti anni, ma non riesco più a sentirmi parte di un progetto che non riconosco. Allo stesso tempo non mi sento rappresentata nemmeno dall’Unione Europea. Ursula von der Leyen, con il suo modo di fare e le sue decisioni, mi fa paura. E allora mi ritrovo a pensare a quello che resta di me: sono mezza russa, e forse è arrivato il momento di chiedere la cittadinanza in Russia. Non è una provocazione, è un pensiero vero. Perché quello che vedo accadere ogni giorno nei nostri quartieri, nelle nostre strade, non mi piace e mi spaventa molto più di qualunque scenario geopolitico lontano.

Il mondo BRICS (il raggruppamento di economie mondiali emergenti, formato da Brasile, Russia, India e Cina) mi incuriosisce, perché ho la speranza che lì ci possa essere qualcosa di diverso, un modo nuovo di pensare e di vivere. Non so se sia davvero la soluzione, ma almeno è un orizzonte che non mi sembra corrotto come quello che ci circonda qui. E così, dopo tantissimi anni passati in Italia, sento il bisogno di dirlo chiaramente: voglio cambiare cittadinanza. Da sempre sono in prima linea per la pace, ne ho parlato anche in Russia e in lingua russa, per cui non appoggio la guerra dell'uno o dell'altro, ma visto che non mi sento più nel posto giusto, visto che le guerre le ha fatte e le fa anche l'Occidente (vedi Israele in Palestina), allora decido di dare una possibilità a un'alternativa. Amo questo Paese, l'Italia, resterà sempre parte di me, ma adesso scelgo di optare per la Russia. È l’unica direzione che mi sembra coerente con quello che provo e con quello in cui credo.
