In questo appello, di una nuova Dunkirk, sembra definirsi l'estrema via escatologica, il sentiero degli ultimi tempi, dove a salvare il mondo sia il coraggio dei visionari. L'equipaggio dell'Handala, che da Siracusa a Gallipoli, ora dispiega in direzione di Gaza, affronta una sfida, da fuori appare una follia. Ma ritengo ancora una volta che la follia salverà il mondo. Perché nelle azioni estreme e visionarie è possibile sorprendere la Provvidenza, nell'inspiegabile, Gesù che ammonisce Pietro: vieni a me, non temere, non hai avuto fede, attraversa le acque. L'appello lanciato da Federica D’Alessio sulla rivista che dirige, Kritica, e ripreso da più parti, invita le Ong, la marineria internazionale, gli armatori, yacht, pescherecci, a salpare per Gaza e liberare la popolazione, falciata oramai, quel che resta. Un massive attack per mare. Non è più possibile una vita normale, questo lo avete capito, una qualsiasi socialità o mondanità, non è più possibile. Siamo già nella via del Giudizio Finale, ancora adesso forse potranno opporci le bestie dell'Idf e i sodali, i collaborazionisti, i sostenitori morali, i soloni bardati di talled, superbia e vigliaccheria e una buona dose di feroce personalismo, il fanatismo, o l'ignoranza (nel mio caso), il disagio mentale persino (shit storm che conosco bene). Non c'è più tempo, né giustificazione, né ragione per fare altro. Le tecniche per geometrizzare l'olocausto palestinese superano qualsiasi nostra idea del male. Adesso i soldati israeliani si perfezionano demoniacamente a tema. Un giorno i cecchini decidono di sparare ai testicoli di tutti i bambini. L'organo del corpo deciso, come in una mappatura aberrante e sardonica. L'indomani i cecchini spareranno agli adolescenti, al collo o al cranio. La testimonianza è di un medico inglese che opera a Gaza. L'Handala è un peschereccio, ha in sé nella forgia persino un che di umile e folle nell'affrontare qualsiasi cosa, le acque internazionali, le bestie dell'Idf. Qualsiasi cosa. L'unica azione che resta forse è proprio in mano ai visionari dei quali vorrei aver ereditato il coraggio, che sempre evangelicamente corrisponde all'esortazione di Gesù: "Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me la ritroverà". Il senso è ecumenico, oltremodo. I soloni grigiastri e smorti passeranno alla storia con il loro piagnisteo vile e opportunista, al suon di un esteso anatema, ingiusto e funzionale: "antisemita!". Critici, intellettuali, grigiastri e smorti, su cui davvero gli anni e l'esito di quel che accadrà poserà su di loro uno sguardo di pietà e rammarico.

Dobbiamo cominciare a boicottare tutto ciò che è filoisraeliano, conoscenti compresi. Non è più possibile non prendere una posizione. Non vale nemmeno la stupida obiezione: non dobbiamo avere per forza un'opinione su tutto. Vale per il resto, per un passato in cui ancora non era stato dichiarato ufficialmente lo sterminio di una popolazione, nella terra di Palestina. Si chiama genocidio. Olocausto. Dobbiamo boicottare le pagine de Il Foglio, tutti coloro che vi scrivono; la rivista Il mulino che in un articolo ha definito il genocidio "danni collaterali". Possiamo creare un gruppo di scrittori che dichiarano ufficialmente da che parte stanno; intellettuali giornalisti lettori critici: da che parte state? Non possiamo più tollerare nemmeno chi stupidamente nella migliore delle ipotesi confonde Hamas con un popolo intero. Cosa c'entra Hamas con i cecchini che sparano sulla folla stremata in fila per un po' di latte o acqua, centellinata nell'inferno tra la polvere, il napalm, il sole della morte, il sibilo sopra le teste chine, sfinite. Come possiamo portarci in seno tutti questi morti? Come farà la nostra coscienza a sopportare di averlo permesso? Cosa potevamo fare? Non tutti abbiamo il coraggio di osare, lasciar tutto e partire. Ma credo che abbiamo un compito lo stesso. Forse con le nostre parole. Impegniamoci ogni giorno a scriverne, a rifiutare ogni compromesso, a denunciare, forse possiamo fare questo, noi meno audaci. Denunciare tutti coloro che la storia ha già condannato. Palestine will be free.
